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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Carcere di Torino, detenuta aggredisce gli agenti. I sindacati: "Mai così tanta violenza negli ultimi 40 anni"

Le sigle sindacali aggiungono: "Le detenute e i detenuti affetti da disturbi psichiatrici dovrebbero essere detenute in strutture a ciò dedicate e non all’interno di reparti detentivi ordinari"

Nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 luglio 2022 una detenuta, affetta da gravi problemi psichiatrici, si è scagliata contro tre agenti. Dal pronto soccorso una poliziotta è stata dimessa con giorni 7 di prognosi. Quello registrato ieri, e raccontato dalle alcune sigle sindacali, è il quarto episodio del mese di luglio, a Torino, per quanto riguarda i casi di aggressione del personale di Polizia penitenziaria da parte dei detenuti e delle detenute. Le sigle Sindacali del comparto sicurezza (Sappe, Osapp, Uil Pa. P.P., Sinappe, Fns Cisl e Cgil P.P) oggi parlano di: "Aggressioni senza fine al carcere di Torino: mai registrata tanta violenza nei confronti del personale di Polizia penitenziaria negli ultimi quarant’anni". 

"Si tratta solo dell’ultimo, in ordine di tempo, episodio di violenza ai danni di personale di Polizia penitenziaria, che ormai subisce persino l’ira irriguardosa e non giustificata dei detenuti. L’episodio, non isolato, si connota di ancor più gravità per il clima di violenza cui si assiste e che compromette la sicurezza e la tutela del principio stesso di giustizia. Non possiamo che richiamare il rispetto di ciascuna figura operante all’interno del carcere e pretendere, arrivati a questo punto, che l’amministrazione penitenziaria periferica e centrale prenda formale consapevolezza di episodi che ormai rischiano di caratterizzare gli ambienti delle carceri italiane e si adoperi con assoluta urgenza per la tutela di tutto il personale penitenziario. La sensazione è che l’amministrazione centrale non sia in grado di fornire supporto, sostegno e tutela dinanzi al compiersi e, ormai reiterarsi, di atti di violenza".

Poi le sigle sindacali si concentrano sui casi di detenute e detenuti affetti da disturbi psichiatrici: "D’altra parte – proseguono – le detenute e i detenuti affetti da disturbi psichiatrici dovrebbero essere detenute in strutture a ciò dedicate quali le famose REMS e non all’interno di reparti detentivi ordinari anche perché gli appartenenti alla Polizia penitenziaria non hanno né la competenza né gli strumenti adeguati ad affrontare tali patologie".

Cosa è successo nella notte del 30 luglio 

Riferiscono le sigle sindacali: "Nella notte del 30 luglio una detenuta straniera, affetta da gravi problemi psichiatrici, si è dapprima barricata in cella poi ha rotto i vetri in plexiglas della finestra della cella, probabilmente per procurarsi lesioni o farsi del male, nascondendosi in un angolo del bagno al di fuori dalla visuale del personale di Polizia penitenziaria femminile. A quel punto, poiché la detenuta non rispondeva alle chiamate del personale e al fine di tutelare l’incolumità fisica della stessa, sì è reso necessario intervenire con scudi per proteggersi e nel corso dell’intervento la detenuta si è scagliata nei confronti delle tre poliziotte intervenute tanto che una di esse ha riportato la peggio. Si è reso necessario per l’agente, a fine turno per il dolore che accusava, fare ricorso al pronto soccorso dove le è stato applicato il collare e dimessa con giorni 7 di prognosi".
 

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