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Cronaca Aurora / Via Saint Bon

Aspettando la rinascita, via Saint Bon resta nelle mani degli ubriaconi

Il trincerone ferroviario è abitato da disperati, i giardini sono invasi dai beoni. Due situazioni difficili che i residenti vorrebbero risolvere. Per completare il rilancio della zona iniziato con la riqualificazione delle ex Ogm

La riqualificazione del trincerone ferroviario di via Saint Bon potrebbe passare attraverso la valutazione di due progetti. Il primo, molto caro e per questo difficilmente realizzabile, prevede l’installazione di una linea 4 bis che da corso Emilia passi sottoterra lungo l’attuale trincerone in direzione di piazza Baldissera.

Il secondo progetto, più economico, porterebbe all’interramento del trincerone e alla costruzione di circa quattrocento parcheggi in superficie. Posti auto che andrebbero a placare le lamentele dei residenti e che risulterebbero molto utili anche nell’ottica della ormai prossima riqualificazione delle ex Grandi Motori. Quest’ultima è proprio la proposta che la circoscrizione Sette vorrebbe valutare con il Comune di Torino e con la Regione Piemonte. Una ventata d’aria fresca per via Saint Bon da tempo discarica dei furbi della città e dormitorio per disperati.

Le cose, tuttavia, non vanno meglio neanche a ridosso delle abitazioni. Le bottiglie di birra lasciate sui gradini e a ridosso dell’area verde non lasciano spazio ad alcun dubbio. In via Saint Bon gli ubriaconi sono una presenza fissa. A segnalare il viavai serale sono i residenti del quartiere che da anni convivono con i beoni che stazionano puntualmente a due passi dalle loro case. "Bevono, urlano e fanno anche a botte - racconta un residente -. Sono quasi tutti marocchini, algerini e peruviani. Quando si incrociano tra bande è facile che si arrivi anche alle mani. E spesso c’è di mezzo l’alcool o una donna".

Trincerone di via Saint Bon in mano ai disperati


Episodi del genere nei dintorni di via Saint Bon se ne sono già verificati a bizzeffe. Tra risse e atti di vandalismo la situazione è praticamente sfuggita di mano alle istituzioni. Per credere a quanto detto è sufficiente fare due passi lungo il giardino e notare i cubetti di porfido sparsi in lungo e in largo oltre alle assi di legno spaccate in più pezzi e gettate, una volta finito lo scontro, tra le aiuole fiorite. Due piccoli particolari che danno una minima idea di cosa succeda ogni notte tra le altalene e gli svicoli.

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