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Cronaca

Gradenigo, scade accordo di vendita con Humanitas: fermo il disegno di legge

E' stata nuovamente rinviata la discussione in Regione in merito all'approvazione del disegno di legge che permetterebbe al presidio sanitario di essere gestito dalla società privata Humanitas

La situazione Gradenigo si ferma ancora una volta in capigruppo. La discussione per l'approvazione del disegno di legge che permetterebbe di modificare la legge regionale e, di fatto, vendere il presidio sanitario a Humanitas, è stata posticipata al prossimo 7 luglio. Maxi emendamento e contingentamento restano, al momento, sulla carta. Un problema per la società disposta a farsi carico del Gradenigo: l'accordo di vendita tra Humanitas e la Congregazione di suore che gestiscono da anni l'ospedale, infatti, scadeva proprio nella giornata di ieri. Ora spettarà al privato decidere se prorogare ulteriormente l'accordo o ritirarsi.

Intanto l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha dichiarato che l'accordo tra Regione Piemonte e società Humanitas per l'ospedale Gradenigo sarà comunque condizionato a un'intesa tra l'Asl To2 e lo stesso presidio sanitario, il quale resterà soggetto alle direttive dell'Asl stessa. Punto focale il mantenimento del pronto soccorso, il rispetto delle medesime procedure sanitarie e la tutela degli attuali dipendenti, garanzie queste che sono state inserite in un apposito emendamento della Giunta.

Malgrado le promesse l'opposizione, in particolare il Movimento Cinque Stelle, mette le mani avanti, ponendo l'accento sul fatto che il disegno di legge consentirebbe comunque a un privato di gestire un pronto soccorso, principio questo non accettato dalle forze grilline: "Il provvedimento - afferma il consigliere Giorgio Bertola - è il primo passo per arrivare a progettare un cambio di gestione di natura privatistica nella sanità".

Una discussione eterna quella sull'ospedale Gradenigo che si protrae ormai da un anno, con tanto di 200 emendamenti presentati a fronte del disegno di legge che permetterebbe di modificare la legge regionale nel punto in cui vieta a un privato di gestire un presidio pubblico e, in particolare, un pronto soccorso. L'approvazione del disegno di legge, peraltro, arriverebbe in momento critico per la Giunta regionale. Se il 9 luglio, infatti, il Tar si pronuncerà a favore del ricorso presentato dalla Lega Nord per firme false, il presidente Sergio Chiamparino potrebbe rassegnare le dimissioni. "A fronte di tale situazione - commenta il grillino Davide Bono - auspico che una Giunta vicina a probabili dimissioni non si prenda la responsabilità di cambiare una legge regionale così importante".

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