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Cronaca

Stamina, Procura: "Ok a patteggiamento Vannoni se sospende le attività all'estero"

Non basterà rinunciare al ricorso al Tar del Lazio contro il ministero della Salute e cessare le attività di Stamina Foundation in Italia. Vannoni dovrà interrompere le proprie pratiche anche all'estero

Bandire e interrompere il metodo Stamina anche all'estero. E' questa la condizione posta dalla Procura torinese per accettare la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Davide Vannoni, il guru delle staminali indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

Non è quindi bastato rinunciare al ricorso al Tar del Lazio contro il ministero della Salute e cessare in Italia le attività di Stamina Foundation: per ottenere il patteggiamento della pena a un anno e dieci mesi, Davide Vannoni dovrà rinunciare a perpetrare la propria attività anche fuori dall'Italia. Una condizione imprescindibile, resa nota da fonti vicine alla stessa procura di Torino, poichè varcando il confine si violerebbe il codice penale, inficiando quindi la condizionale suddetta.

L'articolo 9, comma 1, del codice penale dispone, infatti, che un cittadino italiano non possa commettere all'estero un reato previsto dal nostro codice penale, pena l'immediata revoca della sospensione condizionale della pena e degli altri benefici della legge. Nel caso il medoto Stamina venisse esportato, Vannoni verrebbe immediatamente arrestato per scontare la pena e processato per stabilirne l'eventuale aumento.

La condizione posta dalla Procura vale anche nei confronti di tutte le altre richieste di patteggiamento avanzate durante l'udienza della scorsa settimana: su 13 indagati, sono 6 le persone che hanno richiesto di patteggiare la pena.

Dopo il parere del pm Raffaele Guariniello, sarà il giudice dell'udienza preliminare Potito Giorgio a decidere se accettare o meno la richiesta di patteggiamento.

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