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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca parco Di Vittorio

Il parco Di Vittorio è preda dei vandali: "Hanno imbrattato tutto, anche gli alberi"

Nuovi raid vandalici al Di Vittorio. Distrutti i cestini della spazzatura, demolite le porte d'accesso dei bagni per disabili. Nulla è stato risparmiato, anche gli alberi sono imbrattati

Nuovi raid vandalici al parco Di Vittorio. Nella vasta area verde tra via Passo Buole e corso Traiano i vandalismi sono la moda del momento. I soliti ignoti hanno distrutto tutto, dalle panchine ai cestini della spazzatura. I casi più recenti riguardano il bagno per i disabili, devastato nella notte di domenica scorsa, e la fonatana del parco, a secco da molto tempo, dove i balordi hanno divelto le lestre che cintano la vasca. In più, qualcuno avrebbe cercato anche di appiccare il fuoco ai mucchi di foglie secche che in questi giorni giacciono ai piedi degli alberi.

Vandalismi parco Di Vittorio

Una serie di atti vandalici che si sommano ai precedenti: non è una novità, per il Di Vittorio, essere oggetto di atti vandalici di ogni sorta. Ne sono testimoni i bagni pubblici, imbrattati fino all’inverosimile, e le panchine, la sala della Circoscrizione sita nel viale Monti; e ancora le giostre dei bimbi, i toret e perfino gli alberi, verniciati e scribacchiati da vandali di passaggio con un improvviso “attacco d’arte”. Il parco, in definitiva, è diventato preda di teppisti da quattro soldi, che si divertono a distruggere quanto pagato con soldi pubblici.

“Roghi di foglie secche, smantellamento della porta di ingresso del bagno per i disabili e danneggiamenti vari alla fontana”. Il consigliere della Circoscrizione Nove Alessandro Lupi (Pdl) fa un inventario delle condizioni impietose nelle quali giace il parco, e prosegue: “Oltre a richiedere un passaggio più frequente delle forze dell'ordine, si segnala che il sottoscritto ha chiesto più volte di convocare una Commissione Ambiente della Circoscrizione Nove per discutere le modalità con cui si potrebbero impiegare alcuni cittadini volontari (che più volte si sono resi disponibili) per avere un presidio del parco non certamente sotto forma di ordine pubblico ma semplicemente di presenza e di riferimento con le Istituzioni”.

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