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Cronaca

Università, il Senato accademico continua la collaborazione con l'ateneo di Haifa

È stata bocciata la richiesta degli studenti di tagliare i ponti con l'università israeliana

Il Senato Accademico dell'Università di Torino va avanti sulla sua strada. È stato deciso ieri, e con non poche polemiche successivamente, di respingere la richiesta del Consiglio studenti di tagliare i ponti con il Technion di Haifa, considerato da loro il principale responsabile nel mettere a punto le tecnologie adoperate contro i paesi palestinesi.

Una mobilitazione nei confronti dell'Università israeliana iniziata più di un anno fa, quando nella protesta per il boicottaggio furono coinvolti il Politecnico di Torino e circa 350 tra docenti, ricercatori e dottorandi di tutta Italia. Una rivolta che Perron non è servita a convincere i senatori accademici.

Il rettore Gianmaria Ajani, che dopo la decisione è stato accolto, fuori dal Rettorato, da un gruppo di studenti al grido di "assassino", ha difeso la scelta dell'ateneo torinese: " La ricerca deve rimanere libera - ha commentato -. E in questo mondo che sta alzando muri, soltanto le Università tengono aperte le loro porte".

Ajani e il vicerettore Federico Bussolino hanno sempre difeso la collaborazione con l'Israel Institute of Technology di Haifa, conosciuto appunto come Technion, in nome della libertà della ricerca scientifica e del prestigio internazionale indiscusso di cui gode l'ateneo israeliano. Ma gli studenti sono fermi nelle loro convinzioni. "Il Technion - spiegano dal Consiglio che li rappresenta - sviluppa programmi congiunti di ricerca e collabora con l'esercito israeliano, nonché con le principali aziende produttrici di armi in Israele, tra cui Elbit Systems.

Tra i più grandi produttori privati di armi, Elbit Systems fabbrica i droni utilizzati dall'esercito per colpire deliberatamente i civili in Libano nel 2006, a Gaza nel 2008-2009 e nel 2014. Elbit fornisce le apparecchiature di sorveglianza per il Muro di separazione unilaterale che determina la segregazione degli abitanti palestinesi della Cisgiordania, un muro dichiarato illegale dalla Corte internazionale di giustizia nel 2004”.

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