Università, profughi esonerati dal pagamento delle tasse: è polemica

Inevitabili le polemiche all'indomani della comunicazione dell'Università di Torino riguardante le agevolazioni in materia di tasse in favore dei profughi. Lo stesso Ateneo oggi ha sottolineato come tali facilitazioni facciano riferimento ad una legge nazionale.

"Lo status di profugo è normato dalla legge n.763 del 1981 ed è applicabile esclusivamente a cittadini italiani e ai loro famigliari a carico, residenti in paesi stranieri costretti al rimpatrio a causa di eventi bellici o avvenimenti politici - ha specificato l'Università -. La stessa legge prevede l'esonero, per queste figure, dal pagamento delle tasse qualora abbiano una attestazione che versino "in stato di bisogno accertato", per il periodo di 2 anni scolastici dalla data del rimpatrio".

Sono infatti diverse le novità introdotte dall'Università di Torino per l'anno accademico 2015-2016 per quanto riguarda le tasse e l'inserimento nelle fasce contributive. Una delle più importanti è proprio l'esonero dal pagamento delle tasse e dei contributi per due anni scolastici per gli studenti che sono in possesso della qualifica di profugo e dell'attestazione che versano in stato di bisogno accertato.

Sconto del 50% invece per le studentesse in gravidanza o per la nascita di ciascun figlio. Inutile dire come queste novità abbiano scatenato la reazione di alcune forze politiche in primis. In particolare è polemico il presidente del gruppo regionale di Forza Italia, Gilberto Pichetto: "La decisione dell'Università - spiega - mette, incredibilmente, al primo posto le esigenze degli stranieri rispetto a quelle dei piemontesi. Siamo di fronte ad una miopia ideologica".

Proprio per questo verrà presentata dal partito, una mozione in Consiglio Regionale per chiedere un intervento immediato della Regione che ristabilisca le corrette priorità nelle politiche universitarie.