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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Santa Rita / Corso Sebastopoli, 276

Orrore in Brasile: avvocato torinese ammazzato dalla fidanzata, il corpo tenuto in un sacco per oltre un mese

Donna arrestata ha confessato

Carlo Cicchelli, avvocato torinese di 48 anni, è stato ucciso a Maceiò, in Brasile, dalla fidanzata Clea Fernanda Maximo da Silva, 37enne brasiliana con cui aveva una relazione da quattro anni. 

La famiglia della vittima non aveva più avuto sue notizie da oltre un mese ed è possibile che l'uomo sia stato ucciso 40 giorni fa, almeno per quanto risulta al medico legale intervenuto sul posto. E' stato ammazzato prima con un corpo contundente e poi con un coltello.

Per tutto questo tempo il suo corpo è stato tenuto nascosto, avvolto in una borsa sul pavimento al primo piano, nella casa che la coppia aveva affittato tre mesi fa, a sud della città. E' stato trovato in avanzato stato di decomposizione.

Proprio il cattivo odore ha attratto l'attenzione dei vicini di casa. La donna si rifiutava di dire il perché di quei miasmi e aveva risposto loro che si erano lasciati e che lui era rimasto in Italia.

Cicchelli aveva conosciuto la donna a Torino e si era trasferito con lei in Brasile lo scorso 25 settembre 2018 e da due giorni dopo se ne erano perse le tracce. Da quel giorno, dal suo cellulare sono partiti solo messaggi con richieste di denaro ai parenti in Italia. La fidanzata ha rivelato alla polizia di aver inviato quegli sms, riuscendo a ottenere 5mila euro su un conto bancario brasiliano.

La scomparsa dell'avvocato, che aveva lo studio in corso Sebastopoli 276 e abitava a Mirafiori, era stata denunciata dai familiari lo scorso 31 ottobre 2018 ai carabinieri della stazione Pozzo Strada. L'uomo lascia due figli di 11 e 13 anni avuti da una precedente relazione.

Maximo da Silva, che ha un figlio avuto da un altro italiano, è stata arrestata dalle autorità brasiliane e ha già confessato l'omicidio. Si è giustificata dicendo che lui era un violento, la minacciava e faceva uso di droghe.

Il fratello: "Lo avevamo avvisato che lei non era una donna normale"

"Uno si innamora e poi finisce morto in un sacco di plastica. Noi glielo avevamo detto che quella donna non era normale, ma quando uno è innamorato non vuole sentire ragioni". Lo ha dichiarato all'agenzia ANSA Antonio, il fratello di Carlo Cicchelli. "L'ultima volta che l'ho sentito a voce per telefono - racconta - è stato il 25 settembre. Poi più nulla. Solo messaggi in cui mi si chiedevano dei soldi. Intorno al 28 settembre voleva 2.500 euro: un episodio che mi aveva insospettito, perché due giorni dopo mio fratello sarebbe dovuto tornare a Torino. Aveva già i biglietti. Ma a Torino non è mai arrivato". Antonio è convinto che la fidanzata brasiliana "lo avesse già ucciso e che fosse lei a mandare i messaggi spacciandosi per lui". "Sono anche venuto a sapere - precisa - che, scrivendo dalla pec di Carlo, lei tentò di sbloccare un conto bancario a Palermo. Mio fratello aveva un'attività in Sicilia e, a giugno, era stato laggiù proprio con lei. Loro due stavano insieme da circa cinque-sei anni. Carlo l'aveva presa dalla strada".

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