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Cronaca

Uber, Tribunale di Torino vieta l'utilizzo dell'app in Italia: "È concorrenza sleale"

La multinazionale dovrà anche rimborsare ai tassisti le spese processuali

L'applicazione UberPop non potrà essere utilizzata utilizzata su territorio nazionale. Il Tribunale di Torino, nella causa intentata da Uber, proprio nel capoluogo piemontese, contro le associazioni di categoria dei tassisti, ha deciso infatti di respingere il ricorso della multinazionale parlando di "concorrenza sleale" svolta proprio attraverso il servizio.

Nella sentenza si parla di inibizione dell’"utilizzazione sul territorio nazionale dell’app denominata 'UberPo´ e, in ogni caso, la prestazione di un servizio - comunque denominato e con qualsiasi mezzo promosso e diffuso - che organizzi, diffonda e promuova da parte di soggetti privi di autorizzazione amministrativa e/o di licenza un trasporto terzi dietro corrispettivo su richiesta del trasportato, in modo non continuativo o periodico, su itinerari e secondo orari stabiliti di volta in volta".

L'applicazione in questione era un servizio fornito dalla multinazionale americana che permetteva a chiunque di esercitare la professione del tassista, pur non avendo la licenza. A rendere nota la sentenza del Tribunale di Torino, i legali di Milano delle associazioni dei tassisti. Proprio a Milano, due anni fa, i giudici avevano accolto il ricorso dei tassisti disponendo il blocco dell'applicazione. Uber dovrà anche rimborsare ai tassisti le spese processuali. 

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