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Cronaca

Torino diventa "halal friendly" e punta al turismo islamico

Presto, per andare incontro ai turisti mediorientali, negli hotel e nei ristoranti sabaudi verranno presi particolari accorgimenti

Torino migliorerà la sua accoglienza nei confronti dei turisti di fede islamica. Questo argomento - il tema del turismo "halal friendly" - è stato al centro di un incontro per gli operatori del settore promosso da Comune, Università e Turismo Torino, in vista del terzo Forum della Finanza islamica in calendario in città il 6 e il 7 marzo prossimi.  

"Il Forum ha grande importanza - ha sottolineato l'assessore al Turismo del Comune, Alberto Sacco -: il lavoro sull'accoglienza è fondamentale per realizzare un evento che possa portare tanto alla città anche in prospettiva futura".

Accorgimenti particolari negli hotel o nei ristoranti torinesi quindi, a misura di visitatore mediorientale: una copia del Corano nel comodino, un frigobar senza bevande alcoliche per esempio, cibo che rispetti i divieti imposti dalla fede musulmana, indicazioni in città delle sale di preghiera più vicine e della direzione della Mecca per pregare nei vari momenti della giornata.

E poi ancora, creare per il turista islamico percorsi turistici specifici, dal cibo allo shopping alla visita al museo, affinché possa vivere un'esperienza "muslim friendly" a 360 gradi. 
Secondo un'indagine di mercato, nel 2013, 4,6 milioni di turisti in giro per il mondo erano di fede musulmana e l'Italia è stata la quinta meta in ordine di preferenza.

E si ipotizza che nel 2018 il turismo specializzato e rivolto agli ospiti islamici, potrebbe generare un fatturato di 181 miliardi di dollari. "A Torino non abbiamo ancora alberghi o ristoranti 'halal friendly' - ha precisato Paolo Pietro Biancone, esperto di finanza islamica all'Università -. Si tratta di un turismo di alta gamma ed è importante capire che è un'opportunità per gli operatori e che l'accoglienza halal non penalizza il cliente tradizionale".

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