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Cronaca

Maglie di Cristiano Ronaldo taroccate e rivendute a Madeira, il fratello rischia il processo

Secondo l'accusa avrebbe raggirato una società di Torino

Hugo Dinarte dos Santos Aveiro, fratello maggiore del campione portoghese Cristiano Ronaldo, alla Juventus dal 2018 al 2021, rischia di andare a processo per la vicenda, emersa nel dicembre 2020, delle magliette bianconere taroccate con il numero 7 e il nome del calciatore.

Secondo il pm Laura Longo della procura di Torino, è responsabile, come legale rappresentante di una società di sua proprietà, di truffa nei confronti dell'azienda torinese Pegaso, rappresentata dall'avvocato Roberto Capra. Quest'ultima era stata convinta (secondo l'accusa proprio da Aveiro) di avere acquistato la licenza per la produzione in esclusiva del merchandising del bomber lusitano, versandogli peraltro un lauto compenso di 650mila euro quando invece l'Adidas, produttore ufficiale delle divise, non era stata per nulla informata e aveva così prodotto 13mila magliette pronte per la commercializzazione. Tali divise si differenziavano dalle originali per un piccolo segno distintivo che, secondo il magistrato, è troppo poco per non configurare un raggiro, vista la evidente somiglianza con quelle ufficiali.

In un secondo momento, sempre Aveiro avrebbe acquistato tutte le magliette a un prezzo di 4,5 euro ciascuna assicurando che sarebbero state destinate al macero. Queste, invece, erano state messe in vendita, al prezzo di 40 euro ciascuna, al museo CR7 di Madeira, terra di origine del campione.

L'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 20 giugno mentre la vicenda ha avuto anche un suo sviluppo civile, con un processo che è stato vinto in primo grado dalla Juventus.

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