Ha fatto finta di essere interessato all’acquisto di un monopattino, ma in realtà era un escamotage per rapinare il venditore, che è caduto nella trappola orchestrata dal malvivente insieme a due complici. La rapina è stata messa in pratica mercoledì sera 6 ottobre.

Venditore e acquirente si incontrano, ma l’acquirente da subito ha un comportamento sospetto e fa più di una telefonata mentre procede con la contrattazione. Ad un certo punto il venditore riceve, da una terza persona, un colpo alle spalle che lo fa cadere per terra. L’aggressore prende il monopattino e fugge. Accade nella zona di piazza Pitagora. Il finto acquirente in un primo momento si mostra interessato alle condizioni di salute del venditore, ma la vittima gli risponde di rimanere lì perché vuole chiamare la polizia. A tale affermazione il finto acquirente, un 18enne, fugge prima di venire arrestato dalla polizia per rapina in concorso.

L’intervento in serata e i successivi accertamenti, condotti anche tramite i canali social, portano gli agenti sulle tracce dei due complici: un 20enne, l’aggressore, e un minorenne che aveva partecipato all’ideazione del piano. Entrambi vengono denunciati in stato di libertà. I due vengono ritracciati in strada nei pressi dell’abitazione del 20enne. Poi gli agenti recuperano il monopattino rubato nella cantina di pertinenza dell'abitazione.

Infine i poliziotti, nelle messaggistiche dei telefoni sottoposti a sequestro, hanno riscontrato la presenza di diverse comunicazioni relative all’incontro con la vittima. In uno dei telefoni era installata un’applicazione in grado di inviare messaggi generando un numero virtuale.