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Cronaca Nichelino

Alla guida di un furgone barcollante e stracolmo di droga, torinese arrestato

Maxi sequestro da 20 milioni di euro

I Carabinieri di Cervia-Milano Marittima e quelli di Ravenna hanno fermato il furgone dopo averlo notato procedere barcollante, ma non si sarebbero mai aspettati di trovarlo stracolmo di droga. Il maxi-sequestro è avvenuto il 10 novembre scorso. Sono state sequestrate oltre 2,5 tonnellate di sostanza stupefacente dopo un inseguimento avvenuto alle 5 del mattino a Savio di Ravenna. I militari dell'Aliquota Radiomobile hanno notato un furgone Fiat Iveco che percorreva via Romea sud in direzione Ravenna con un'andatura ondeggiante, presumibilmente per via del carico troppo pesante.

A bordo vi erano due persone: l'autista torinese che, alla vista delle pattuglie, inizialmente ha accelerato per cercare di sottrarsi al controllo, poi si è fermato abbandonando il furgone e scappando a piedi. Il conducente è stato bloccato immediatamente ed è risultato essere un 26enne di Nichelino con precedenti di polizia. Il passeggero, invece, si è lanciato fuori dal veicolo durante la corsa e si è allontanato verso la campagna.

La sorpresa

Subito sono partite le indagini per rintracciare anche il fuggitivo e, contemporaneamente, i militari hanno ispezionato il furgone per fare chiarezza sul suo contenuto. Quando hanno aperto gli sportelli del veicolo, i Carabinieri sono rimasti a bocca aperta: al suo interno c'erano circa 200 balle di marijuana, diversi borsoni e scatole ricolmi di hashish e taniche contenenti olio di hashish, per un peso complessivo di oltre 2,5 tonnellate, il cui spaccio al dettaglio avrebbe fruttato non meno di 20 milioni di euro.

L'arrivo via mare e i complici

Intorno alle 8.30 i militari di Ravenna e quelli di Lido di Savio hanno rintracciato il passeggero, un 26enne albanese, all'interno di un bar di Savio, in compagnia di due connazionali, un 48enne e un 21enne. Il ragazzo è stato immediatamente riconosciuto da uno dei militari che lo aveva visto gettarsi fuori dal furgone in corsa, in quanto indossava ancora gli stessi vestiti bagnati e intrisi di fango e sabbia. Anche i due compagni sono stati fermati, poiché ritenuti far parte della manovalanza impiegata nelle operazioni di trasferimento nell'autocarro della droga, trasportata con tutta probabilità via mare con un'imbarcazione. Sulla battigia di Lido di Classe, nei pressi di uno stabilimento balneare, sono infatti state ritrovate tracce dei pneumatici del furgone e delle impronte che, secondo gli investigatori, non lasciano dubbi. Sono stati rinvenuti lungo la spiaggia anche alcuni coni di plastica arancione, trovati anche all'interno del veicolo utilizzato per trasportare la droga, che secondo i Carabinieri sarebbero stati usati per tracciare il percorso dall'imbarcazione al furgone. 

L'arresto

Il 26enne di Nichelino è stato arrestato in flagranza, mentre gli altri tre - tutti senza precedenti - sono stati fermati quali indiziati di delitto con l'accusa di detenzione al fine di spaccio di stupefacenti. I quattro uomini si trovano reclusi nel carcere di Ravenna, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria con la quale procedono gli accertamenti tesi alla determinazione della provenienza e dei canali di distribuzione delle sostanze sequestrate. Non si esclude che la droga possa provenire dall'Albania, vista la nazionalità di tre dei quattro uomini, così come che possa esserci un collegamento tra questo episodio e la sparatoria avvenuta intorno alle 7.30 della stessa mattina a Lido di Classe.
 

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