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Cronaca

Il toret, simbolo tra i più amati della città: la fontanella è stata anche esportata

Dal 17 luglio 1862 regalano acqua fresca a cittadini e turisti. Oggi è anche possibile adottarne uno tra i 719 presenti in città

Tre simboli di Torino? Sicuramente la Mole Antonelliana, il monumento più famoso riprodotto anche nelle monete da due centesimi. Poi il gianduiotto, a rappresentare tutta una scuola dolciaria e di pasticceria che è da sempre un vanto della città. E poi? E poi il toret.

La fontana verde alta circa un metro, con una testa di toro da cui sgorga perennemente acqua fresca, è un simbolo di cui i torinesi sono orgogliosi e che i turisti apprezzano, soprattutto per la sua gratuità e la sua capillarità sul territorio torinese.

Acqua gratis, ovunque, sempre e con un marchio che più riconoscibile non si può: grazie a queste caratteristiche i toretti sono un prodotto perfetto, con una bella storia e con un futuro ancora da scrivere.

LA STORIA – Secondo l'archivio storico del Comune di Torino, la prima fontanella pubblica in lega di ghisa a forma di toro (animale simbolo della città, anche se il nome di Torino non ha veramente a che fare con questo animale) fu installata esattamente 154 anni fa, il 17 luglio 1862. Già dal 1854 il Comune aveva allo studio questo progetto, che si concretizzò quando il municipio si accordò con i privati per l'acquisto e l'erogazione pubblica dell'acqua, che all'epoca arrivava dalla Dora a Collegno (la storia completa in un libro disponibile online, da pagina 345). Sta di fatto che nel 1868 vi era già un centinaio di queste fontane di acqua potabile sparse per la città (vedi link precedente), divenute poi sempre più numerose, soprattutto a partire dagli anni '30 del Novecento.

IL PRESENTE – Oggi i toret sono 719 e da decenni sono prodotti dalla Fonderia Pinerolese di Frossasco, la stessa ditta che produce anche i basamenti per i lampioni decorati nel centro della città. Quasi tutti si trovano a Torino, tranne due che si sono “trasferiti” in Liguria: si trovano a Sanremo, in via Francesco Corradi e in piazza dei Dolori. A sorvegliare su tutti loro c'è l'associazione ILoveToret, che dal 2012 si occupa di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico e sociale dei toret: un'app gratuita per iPhone e Android consente di trovare il toret più vicino, un po' come l'app "iToret" disponibile dal 2011 (solo per iPhone). La mappa dei toretti è disponibile anche sul sito della società di acque municipali Smat e su Google Maps, come potete vedere qui sotto (l'articolo prosegue dopo la mappa).

IL FUTURO – A inizio 2016 l'associazione I Love Toret ha stretto un accordo con il Comune per trasformare i toretti in “hot spot turistici”: in pratica grazie a una piccola antenna bluetooth sul toretto si possono avere anche informazioni sul quartiere, sui monumenti o anche sulla qualità dell'acqua, che oggi deriva dall'acquedotto civico ed è una miscela di acqua sorgiva, di falde sotterranee e di acqua del Po sanitarizzata dalla Sma. Al momento il servizio, in fase sperimentale, è attivo per i toretti di piazza Castello, piazza San Carlo, Porta Susa, piazza Vittorio e piazza Bernini.

I Love Toret, inoltre, propone ai cittadini di aderire al progetto di salvaguardia di questo simbolo della nostra città: si possono fare donazioni, ma anche adottare gratuitamente la fontana che si preferisce, quella sotto casa o una legata a un particolare ricordo: ogni torinese ne ha più d'uno con protagonista qualche toret. Per aderire all'iniziativa accedere tramite mail o Facebook al sito di I Love toret.

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