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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Thyssen: nove milioni di indennizzo pronti ad essere sborsati

La multinazionale dovrà metter mano al portafoglio per pagare gli indennizzi proposti, e accettati, dalla Regione, dal Comune di Torino e dai parenti delle vittime. In cambio questi non saranno parti civili in appello

Dopo che il Consiglio regionale ha votato favorevolmente la delibera sull'offerta, di quasi un milione di euro, proposto dalla ThyssenKrupp come indennizzo per l'incendio del 2007 che causò la morte di 7 operai, l'azienda è pronta a mettere mano al portafoglio. La multinazionale dovrà versare nove milioni e mezzi di euro alle tante parti civili del processo di Torino, dagli enti territoriali agli operai. "La Corte d'Assise - spiega l'avvocato Cesare Zaccone, legale di punta della società - ci ha ordinato di pagare e noi stiamo rispettando la decisione dei giudici". Il dibattimento, in primo grado, si è concluso con sei condanne (la più alta, quella inflitta all'amministratore delegato Herald Espenhahn a 16 anni e mezzo per omicidio con dolo eventuale, è destinata a fare giurisprudenza) e con l'intimazione a sborsare gli indennizzi, spesso con la formula della "immediata esecutività" (vale a dire subito).

Chi ha accettando la somma dell'indennizzo si ritirerà da parte civile al processo d'appello. Così ha fatto anche il Comune di Torino, che otterrà un milione di euro. Prima, però, il sindaco Piero Fassino ha incontrato i familiari delle vittime per evitare che sorgessero incomprensioni di qualsiasi natura: le vedove, i fratelli e le sorelle dei sette operai morti hanno dato parere favorevole, anche perché l'amministrazione comunale ha precisato che il milione servirà per contribuire al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro e per finanziare delle borse di studio sull'argomento. I parenti degli operai deceduti erano già stati risarciti pochi mesi dopo l'incidente con un totale di 12 milioni e 970 mila euro. La Provincia, cui dovrebbero toccare cinquecentomila euro, non ha ancora comunicato ufficialmente la propria decisione allo staff legale della Thyssenkrupp, ma sembra incamminata sulla stessa strada di Regione e Comune.

La multinazionale dovrà pagare anche i sindacati, una quarantina di operai dello stabilimento (con somme variabili dai 30 mila ai 50 mila euro) e anche un gruppo di lavoratori che, essendo presenti la sera in cui si scatenò l'incendio, patirono gravissimi danni psicologici (dai 77 mila ai 237 mila euro), e l'associazione Medicina Democratica. Ritirare la costituzione di parte civile non è obbligatorio, ma restare nel processo, una volta che si è ottenuto un risarcimento, comporta una serie di complicazioni procedurali: e non mette al riparto da sgradevoli - e sempre possibili - sorprese in appello. (Ansa)

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