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Cronaca

Caos sulle tessere per disabili: "Senza percentuale ipovedenti esclusi"

La nuova delibera fissa come percentuale per l'ottenimento della tessera il 67 per cento di invalidità. Tale percentuale non è, tuttavia, riportata nei verbali di riconoscimento degli ipevendenti gravi

Non bastava il caos sulle tessere alla libera circolazione delle persone diversamente abili, sulla cui scadenza e introuzione della Smart Bip Card ci sono ancora molti dubbi. Ad avere i problemi maggiori - in seguito alla nuova delibera di ristrutturazione del trasporto accessibile per i disabili - saranno gli ipovedenti gravi i quali saranno esentati dall'ottenere la tessera. La nuova DGR del 29 luglio 2015 riconosce, infatti, il diritto alla libera circolazione degli invalidi civili con una percentuale uguale o superiore al 67 per cento.

Gli ipovedenti gravi, pur essendo a tutti gli effetti invalidi civili, non hanno però riportata sul loro verbale di riconoscimento la percentuale di riferimento, ma esclusivamente la definizione di 'ipovedente grave'. "Abbiamo provato a spiegare all'assessorato regionale ai Trasporti la questione, ma si fa finta di non capire - afferma Marco Bongi, presidente di APRI - onlus – Associazione Pro Retinopatici Ipovedenti -. Ci è stato detto che la legge non ha modificato le categorie, ma di fatto cambieranno molte cose". L'inserimento della percetuale di invalidità è stata, evidentemente, introdotta per evitare che persone senza alcun tipo di invalidità possano usufruire delle agevolazioni: percentuale che, tuttavia, ha lasciato la categoria degli ipovedenti gravi ugualmente fuori dal sistema di accesso alle nuove tessere per la mobilità. Di fatto nessun ipovedente grave potrebbe mai guidare un'automobile a causa delle varie patologie associate che riducono notevolmente la visibilità comportando notevoli conseguenze sulla vita quotidiana.

L'Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti lancia dunque l'allarme. Il rischio è quello che migliaia di disabili piemontesi siano esclusi, dal prossimo anno, dalla fruizione del diritto di mobilità accessibile conquistato faticosamente da circa 30 anni. Domani l'associazione incontrerà l'assessore ai Trasporti a Palazzo Lascaris Balocco per una più attenta valutazione del problema: "Chiediamo che sia rivista la delibera - conclude Bongi - La nostra associazione è in grado di produrre documentazione medico-legale esauriente che può chiarire agevolmente l'errore".

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