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Cronaca

Terremoto in Emilia: emergenza finita, a casa i volontari piemontesi

I volontari delle Pubbliche Assistenze del Piemonte, oltre 400 in cinque mesi di missione, sono rientrati. Tante le iniziative messe in atto finalizzate ad aiutare la popolazione colpita

L’emergenza terremoto in Emilia è terminata e anche i volontari delle Pubbliche Assistenze del Piemonte, oltre 400 in cinque mesi di missione, sono rientrati. Tra questi c’erano animatori, cuochi e aiutanti, elettricisti, idraulici, personale di supporto sanitario, logistici, addetti di segreteria e volontari di sala operativa. I campi Anpas di piazzale Andrea Costa a Mirandola e quello di Novi di Modena – tendopoli che hanno ospitato complessivamente circa 1.100 sfollati – sono stati chiusi e le attrezzature smantellate.

Anpas Piemonte ha operato inoltre, con i moduli della Struttura protetta per l’infanzia, anche nei campi di assistenza alla popolazione allestiti dalla Protezione civile della Regione Piemonte a San Giacomo Roncole di Mirandola (Modena) ed era presente con la struttura di primo intervento sanitario della Croce Verde Torino nella tendopoli di Novi di Modena.

Tante sono state le iniziative messe in atto finalizzate a mantenere un buon livello di socialità nei campi, a mitigare le situazioni critiche nonché a rendere, per quanto possibile, maggiormente accettabili le condizioni di vita quotidiana della popolazione. Una fra tutte, l’utilizzo delle unità cinofile da soccorso delle Pubbliche Assistenze in attività ludiche e di intrattenimento per i bambini.

In generale si è abituati a pensare all’attività di protezione civile come “accesa o spenta”, “emergenza o pace”. In realtà, una volta concluso l’intervento di protezione civile, come è avvenuto in questi giorni in Emilia con la chiusura dei campi di accoglienza gestiti dall’Anpas, inizia un continuo lavoro di ripristino e di riordino della struttura di soccorso. Il riferimento non è solo ai materiali e alle attrezzature, ma anche alla revisione delle procedure ai fini di un miglioramento e alla formazione dei volontari sulla base dell’ultima esperienza affinché si sia immediatamente pronti nella, scongiurata, eventualità di una nuova evenienza.

Innanzitutto occorre verificare e reintegrare le attrezzature rientrate alla base. Ad esempio molte tende dopo l’utilizzo di diversi mesi all’interno di un campo di protezione civile risultano logore o danneggiate e occorre quindi sostituirle.

Anpas Piemonte ha inviato in Emilia anche le strutture protette per l’infanzia: cancelleria, giocattoli, brandine, tavolini e sedie a misura di bimbo, pettorine per non sporcarsi con i pennarelli sono tutte dotazioni da ripristinare.

La cucina mobile, da poco acquistata da Anpas con il contributo del Dipartimento di Protezione civile e grazie ai fondi raccolti lo scorso Natale dai volontari delle Pubbliche Assistenze, con il confezionamento dei pacchi regalo al Centro Commerciale Panorama di San Mauro Torinese, deve ora essere completata con il rifornimento di pentole e di tutta la strumentazione necessaria. Anpas lancia quindi un appello a chiunque volesse fornire in proposito aiuti economici o donazioni di materiali. Per contribuire rivolgersi ad Anpas, via Sabaudia 164, Grugliasco (To), tel. 011-4038090; Banca Prossima, filiale di Milano IBAN: IT22 E033 5901 6001 0000 0002 289.

L’intervento di protezione civile in Emilia ha visto coinvolte 37 associazioni Anpas Piemonte.

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