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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca San Salvario / Via Benvenuto Cellini, 22

Tentano di uccidere il nuovo fidanzato di una ex con il veleno: quattro arrestati

Il 'chimico' preso a novembre

Volevano uccidere, il 10 novembre 2018, un uomo che aveva una relazione con la ex di uno di loro utilizzando la ricina, potente veleno prodotto con i semi di ricino. Per questa ragione quattro attivisti del Blocco Studentesco, movimento di estrema destra, di età compresa tra 20 e 24 anni, tre residenti a Torino e uno a Bra, sono stati arrestati nella mattinata di oggi, mercoledì 3 aprile 2019.

Il tentato omicidio era avvenuto nel circolo Asso di Bastoni di via Cellini 22. La vittima, anche lei attivista dello stesso circolo e coetanea degli attentatori, si era salvata poiché il veleno non si era sciolto nel bicchiere di vodka in cui era stato messo. Si era sentita male ma si era salvata. Non aveva denunciato l'accaduto.

Un quinto uomo, chimico che aveva prodotto la ricina, coetaneo degli arrestati di oggi, era stato arrestato il 21 novembre 2018, quando è stato scoperto, a Bra, il laboratorio per la produzione della ricina (VIDEO).

Non ci sono quindi alcuni scopi politici nell'accaduto.

Nel corso delle indagini è emerso che gli indagati avevano l'intenzione di provarci ancora, contro un altro rivale in amore anche se per questo non è stato contestato alcun reato. Per questo era stato incaricato un ragazzino di 11 anni, parente di uno di loro.

L'operazione di oggi è stata condotta dai carabinieri del reparto operativo speciale (Ros) di Torino, in collaborazione con i comandi provinciali di Torino e Cuneo.

Gli indagati sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di tentato omicidio aggravato e continuato e produzione di aggressivi chimici. In particolare, si tratta di ricina prodotta per un omicidio per motivi passionali: si voleva uccidere un uomo che aveva una relazione con una delle persone coinvolte. Le altre tre persone lo hanno aiutato a organizzare la cosa. Le indagini hanno svelato che il gruppo stava producendo, mediante una stampante 3D, una pistola per sparare proiettili.

Le indagini sono partite a settembre 2018, quando si è notata la presenza di semi di ricina acquistati da alcuni personaggi del movimento politico, e sono state coordinate dal pm Manuela Pedrotta.

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