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Cronaca

Due lettere con minacce e proiettili a Esposito (Pd), deputato pro Tav

Nelle missive intercettate in un ufficio postale c'erano chiari riferimenti a proposito della netta posizione del parlamentare a favore della realizzazione della nuova ferrovia Torino-Lione

Due buste con lettere minacciose e proiettili calibro 38 destinate al deputato del Pd Stefano Esposito, ma con riferimenti anche al collega Giorgio Merlo, fanno risalire la tensione attorno alla Tav Torino-Lione, mentre si attende di giorno in giorno l'apertura del cantiere di Chiomonte, in valle di Susa, al cui inizio sono legati i finanziamenti dell'Unione Europea. Le missive sono state intercettate nel centro di smistamento della corrispondenza delle Poste: una era indirizzata all'abitazione privata di Esposito, l'altra alla sede regionale dell'ANSA.

Lettere e proiettili sono stati sequestrati dai carabinieri della compagnia Oltredora, ma le indagini sono condotte anche dalla Digos. Sia Esposito sia Merlo sono da sempre in prima linea tra i politici che si battono per la realizzazione della nuova linea ferroviaria e pochi giorni fa, dopo i disordini a Chiomonte, avevano proposto di trasformare le aree di cantiere in zone invalicabili, trasformandole in "sito nazionale di interesse strategicò o sito militare. Esposito, inoltre, martedì scorso era stato a Susa per la manifestazione, promossa dalla Cisl, a sostegno dei lavoratori fatti bersaglio del lancio di sassi, la notte tra il 23 e il 24 maggio, al loro arrivo a Chiomonte.

Le lettere intimidatorie hanno prodotto uno sdegno corale del mondo politico. Unanime la condanna e la solidarietà ai parlamentari minacciati. "Non bisogna abboccare alla strategia delle minacce": è l'invito del presidente della Regione Roberto Cota. "Si è trattato da una vergognosa intimidazione - ha commentato il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani - e ci rivolgiamo al governo perché ci faccia sapere qual è la sua posizione su uno dei dossier tra i piu importanti per l'Italia, quello della Tav. Chiediamo, inoltre, al governo di non lasciare soli gli amministratori e i parlamentari piemontesi".

Due giorni fa Esposito aveva detto: "Esiste un atto politico parlamentare, ovvero le Mozioni approvate alla Camera sulla Torino-Lione, che il Governo è chiamato a tradurre in atti coerenti".

"Finora nulla di ciò è avvenuto e il Ministro Maroni continua a tacere, mentre assistiamo - diceva sempre Esposito - a un rimpallo di responsabilità, con il Prefetto che si appella al Questore come se l’apertura del cantiere della Maddalena fosse solo una questione di ordine pubblico locale e non avesse a che fare con il rispetto della legalità, delle decisioni assunte dal Parlamento e pienamente condivise da tutti gli enti locali (Regione e Provincia di Torino) e dei doveri del nostro Paese nei confronti dell’Unione europea".

"Invitiamo il Ministro Maroni - cocludeva il deputato Pd - a rompere il silenzio e a dare alle forze dell’ordine e ai funzionari pubblici un segnale preciso sulla totale copertura politica ed istituzionale delle operazioni che porranno in essere nei prossimi giorni".

Piena solidarietà all’on. Stefano Esposito arriva anche dal presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta per il quale “le minacce contro chi lavora per la realizzazione della Torino-Lione purtroppo non passano di moda e si ripresentano con preoccupante puntualità alla vigilia dei momenti cruciali. La Val di Susa emargini e prenda le distanze dai violenti, da chi si confonde con gli abitanti e getta discredito sul nostro territorio”.

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