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Cronaca Centro / Piazza Castello

1.100 dipendenti a rischio, martedì 9 maggio giornata di sciopero a Torino

Corteo dei lavoratori del CSI Piemonte e conferenza stampa dei Segretari di categoria per spiegare i motivi della protesta

Per sollecitare la classe politica locale ad impegnarsi concretamente per un rilancio del CSI Piemonte (ente strumentale della Pubblica Amministrazione Regionale) le Rsu e le Organizzazioni Sindacali hanno proclamato una giornata di sciopero per martedì 9 maggio. 

All’inizio della manifestazione, alle 9.30 in piazza Castello, i Segretari di categoria Elisabetta Mesturino (Filcams Cgil), Roberto Ranieri (Fisascat Cisl) e Cosimo Lavolta (Uiltucs Uil) spiegheranno i motivi della protesta. Al seguito chiederanno di essere ricevuti dalla Giunta Regionale.

Successivamente si svolgerà un corteo che raggiungerà Piazza Palazzo di Città con presidio di fronte al Comune di Torino, dove la delegazione chiederà di essere ricevuta anche dal Consiglio Comunale.

La procedura per la cessione di ramo d’azienda del CSI Piemonte è giunta quasi al termine: una strada che potrebbe segnare la fine del consorzio informatico pubblico di Regione, Province, Atenei, Comune di Torino, Aziende Sanitarie e altri 100 soggetti territoriali della nostra Regione e mettere a rischio il futuro dei suoi 1100 dipendenti.

“La verità è che da troppi anni la politica ha rinunciato al suo ruolo guida sul CSI, operando tagli e assecondando logiche di sviluppo non coordinate che rendono difficili integrazione, monitoraggi condivisi ed economie di scala – dichiarano i segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Elisabetta Mesturino, Roberto Ranieri e Cosimo Lavolta -. In particolare tra i Soci maggioritari: la Regione Piemonte dal 2010 al 2016 ha progressivamente ridotto il suo impegno di quasi il 20% per un totale di 17 milioni ed ora pensa solamente a come privatizzare parte del CSI;  le Aziende Sanitarie e Ospedaliere dal 2011 al 2017 hanno ridotto gli affidamenti di quasi il 50%, per un totale di 9 milioni; la Città Metropolitana di Torino nel corso del 2016 ha tagliato il 25% degli affidamenti, per un totale di 3 milioni;  il Comune di Torino ha annunciato un taglio di 4 milioni di euro, pari al 20% del suo impegno per il 2017. Riteniamo – concludono i tre Segretari - che il CSI debba essere rafforzato e rilanciato nel suo ruolo di soggetto di coordinamento. Vogliamo che il CSI rimanga un soggetto pubblico per l’informatica pubblica e vogliamo continuare a lavorare per il bene della nostra Regione!”
 
 

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