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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Barriera di Milano / Via Claudio Monteverdi

Dentro al contestato suk, tante polemiche e poche risposte

Continuano le polemiche: da una parte ci sono gli ambulanti che sono i primi a chiedere i controlli, dall’altra cittadini e consiglieri di vario grado che propongono varie soluzioni arrivando anche a urlarsi contro

Non cessa la polemica nata da diverso tempo attorno al suk domenicale. La protesta da parte di alcuni cittadini e consiglieri continua anche dopo il trasferimento del suk da corso Novara a via Monteverdi in un’area lontana dalle abitazioni e in cui ci sono più stalli per gli ambulanti.

La maggiore contestazione mossa è quella che definisce il suk come “mercato della ricettazione” fatto da “abusivi”. Facendo un giro tra la merce venduta si nota che molta di questa è roba vecchia, senza apparente valore e venduta per pochi euro. Non c’è quasi nulla che costi caro al suk e gli ambulanti su questo rispondono senza vergogna: “Sono cose che prendiamo nella spazzatura. Per chi le butta non valgono nulla, ma per noi possono valere qualche soldo. Altre cose arrivano da cantine o soffitte che andiamo a svuotare”. Tutto qui? “No - ci sentiamo dire da più venditori - alcune cose le compriamo e le rivendiamo come in qualsiasi mercato”. E facendo un giro ci viene chiesto da un ambulante se avevamo qualche vecchio cellulare da vendergli.

Al suk si trova di tutto: scarpe, vestiti, vecchi elettrodomestici, giocattoli, riviste e fumetti, ma anche computer, televisori, biciclette, ruote intere delle auto e specchietti. Proprio queste ultime cose sono quelle che segnalano come di dubbia provenienza coloro che contestano il mercato. Una bicicletta mountain bike, per capirci, si può acquistare con massimo 20-25 euro.

Seconda questione: coloro che vendono sono ambulanti o abusivi? “Noi siamo ambulanti - ci risponde un ragazzo tunisino -. Per stare qui tutto il giorno pago 10 euro, ho il mio spazio e il cartellino identificativo”. E quanto guadagni in una giornata? “Dipende - ci dice -, posso guadagnare 10 euro come 30. Ma a volte non si vende nemmeno un oggetto da 50 centesimi”.

Si parla di illegalità per il suk domenicale. Nella mattinata di ieri si sono presentati due assessori, Ila Curti e Giuliana Tedesco, più il comandante della polizia municipale Alberto Gregnanini. Quando sono andati via loro la situazione è rimasta tranquilla anche perché a sorvegliare ci hanno pensato decine di vigili e poliziotti. “Crea degrado, il suk deve essere spostato da qui - dicono protestando alcuni residenti scesi in strada di prima mattina -, se il Comune lo vuole tenere se lo facessero davanti al Municipio stesso”. Oppure si sente ancora: “Averlo spostato da una parte all’altra sempre a Barriera di Milano conta poco. Deve tornare a Porta Palazzo oppure ai Giardini Reali”. Parole e proposte che si mischiano tra loro con toni presto diventati accesi. “Discuteremo in Commissione, vogliamo delle risposte e concretezza”, dicono in coro il firmatario di una petizione che ha a oggetto il suk Raffaele Petrarulo e il consigliere di Circoscrizione Fabrizio Genco”.

Intanto la mattinata passa e tra i clienti non ci sono solo stranieri, ma molti italiani: “Tutti hanno bisogno di comprare a poco prezzo - ci dicono gli ambulanti -, qui non vengono solo stranieri, ma tanti italiani. La crisi c’è per tutti”. Sulla questione location non hanno dubbi: “Qui in via Monteverdi ci troviamo bene. C’è tanto spazio e tanti stalli in cui possiamo metterci, non ci sono case intorno e quindi non diamo fastidio. Se potessimo scegliere, sceglieremmo di rimanere qui”.

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