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Cronaca Barriera di Milano / Via Francesco Cigna, 209

Torino Barriera di Milano: denuncia uno stupro e riconosce l'aggressore, ma lui viene scagionato dal test del dna

L'accusa ha chiesto l'archiviazione delle accuse, indagini devono ripartire daccapo

Un caso di stupro avvenuto all'interno dell'ex fabbrica Gondrand di via Cigna a Torino l'1 dicembre 2020 rischia di restare senza colpevoli in  quanto la vittima ha sbagliato a riconoscere l'aggressore. L'uomo che lei aveva indicato alla polizia dopo avere denunciato l'accaduto, un africano, è stato infatti scagionato dal test del dna in sede di udienza preliminare. L'esame era stato ordinato, con la formula dell'incidente probatorio, dal giudice Lucia Minutella del tribunale di Torino proprio perché l'imputato negava con forza di essere lui il bruto che aveva compiuto la violenza sessuale, nonostante la vittima lo avesse riconosciuto tra otto persone che le erano state mostrate in fotografia. A inizio marzo 2022, però, è arrivata la svolta. Le tracce organiche trovate addosso alla donna non corrispondono alle sue. La procura ha chiesto così l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti. L'uomo, difeso dall'avvocato Alessandro Praticò, è tornato al suo lavoro di bracciante nei campi. Le indagini, così, dovranno ripartire daccapo.

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