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Cronaca Filadelfia / Via Giordano Bruno

Squatter e immigrati impediscono il sopralluogo al Moi tra disordini e urla

La Commissione Controllo e Gestione del Comune non ha potuto verificare lo stato degli immobili occupati dai rifugiati africani. Nei prossimi giorni forse si arriverà ad un accordo

Sembrano lontani anni luce i fasti delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Questa mattina al Moi, il villaggio olimpico che durante i Giochi ospità atleti provenienti da ogni parte del mondo, la tensione si tagliava con il coltello. A mezzogiorno era in programma un sopralluogo da parte della Commissione Controllo di Gestione presieduta Roberto Carbonero (Lega Nord) ma per i consiglieri non è stato possibile nemmeno avvicinarsi alle abitazioni. Ad accogliere la commissione comunale, al 201 di via Giordano Bruno infatti, c'erano almeno 200 persone tra immigrati africani - che da diversi mesi occupano le case del villaggio olimpico in maniera abusiva - e vari esponenti di Askatasuna. L'obiettivo originario era quello di prendere visione delle abitazioni, che non sono mai state oggetto di manutenzione, per verificarne il reale stato ma l'accoglienza non è certo stata delle migliori.

"Abbiamo tutto il diritto di vedere in che condizioni sono tenuti questi alloggi di proprietà del Comune - ha dichiarato Carbonero -: se non c'è nulla da nascondere non vedo perchè non  possiamo entrare". I consiglieri hanno cercato un dialogo con la controparte che inizialmente sembrava anche propensa a contrattare ma la situazione è immediatamente degenerata, fortunatamente senza nessuna conseguenza. In particolare dagli esponenti dei centri sociali il "no" è stato secco e tra gli insulti e le urla - "andatevene, la vostra è solo una provocazione" - e dopo aver constatato che la situazione sarebbe potuta degenerare di lì a poco, la Commissione ha dovuto rinunciare al suo obiettivo. Anche su consiglio del capo della Digos, Giuseppe Petronzi. Per oggi quindi nulla di fatto, tuttavia Carbonero qualcosa è riuscito ad ottenere: "Mi hanno dato il numero di telefono di un loro portavoce - ha aggiunto di lì a poco - proponendomi di incontrare, prima fuori dal villaggio, quattro o cinque loro rappresentanti, e poi eventualmente vedersi all'interno per il sopralluogo. Nei prossimi giorni lo contatterò personalmente".

Ma Maurizio Marrone, capogruppo di FDI-AN,  e presente al Moi stamattina, vede l'accaduto di queste ore come una vera e propria sconfitta e non ci sta: “Volevamo esercitare il nostro sacrosanto diritto al sindacato ispettivo - ha ribattuto - e accertare i danni portati a strutture comunali dagli stranieri occupanti ma ora che la violenza degli squatter, che comandano gli immigrati, ci impedisce di esercitare questo diritto, non ci resta che denunciare l’amministrazione comunale alla corte dei conti per danno erariale. Questa è l'unica strada che ci resta per fare chiarezza”.

Le luci sugli splendori di Torino 2006, dopo i fatti di oggi, si sono ufficialmente spente.  

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