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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Vanchiglia / Murazzi del Po Ferdinando Buscaglione

La spiaggia ai Murazzi potrebbe ripetersi nonostante il passivo?

L’associazione Arci ha spiegato che, nonostante la perdita economica, si ritengono soddisfatti dei risultati raggiunti. “Abbiamo partecipato con la volontà di mostrare l'idea di cultura e di promozione sociale”

Un calcolo di passivo errato ma che, comunque, non cambia sostanzialmente l’anti-economicità dell’affare per chi questa estate ha preso in gestione i Murazzi, trasformando lo storico luogo della Movida, da diversi mesi rimasto vuoto con la chiusura dei locali, in una spiaggia e in un posto in cui fare diverse attività culturali e sociali. Il buco da diverse decine di migliaia di euro, emerso qualche giorno fa, si sommerebbe al passivo di circa 15 mila euro dell’associazione Arci.

“Abbiamo accettato la proposta dell’amministrazione cittadina per ragioni intimamente legate alle nostre specifiche finalità ideali, ben sapendo che non sarebbe stata un’attività remunerativa, puntando al pareggio di bilancio - dice Ugo Zamburru, il Presidente dell’Arci Torino -. Abbiamo partecipato con la volontà di mostrare alla cittadinanza l'idea di cultura e di promozione sociale dell'Arci, con la voglia di contribuire alla rinascita di un luogo storico per la cultura indipendente torinese e per la nostra associazione”.

Non è detto dunque che l’iniziativa non possa ripetersi anche tra qualche mese, magari iniziando prima della fine del mese di luglio, sicuramente con meno spese per chi gestirà le attività, visto che dovrebbero essere sgravati dal rimuovere le incrostazioni decennali di limo e calcare e al ripristino - eseguito qualche mese fa - dei servizi igienici otturati da tempo. L’associazione Arci, a questo proposito, vorrebbe riprendere, e anzi ampliare, il dialogo con il Comune di Torino perché soddisfatti dei risultati raggiunti.

“Abbiamo risposto alla richiesta della Città di Torino - spiega Zamburru - ben sapendo che non sarebbe stata vantaggiosa sotto il profilo economico. Molti erano gli elementi di criticità: inizio a estate inoltrata (22 luglio) con grandi difficoltà di programmazione e promozione, impossibilità di montare un palco per gli spettacoli, limiti di emissione sonora molto stringenti, divieto a fare attività dopo la mezzanotte e l'assenza di un contributo economico della Città. D'altro canto, le richieste della Città erano chiare: organizzare attività più diurne che notturne, indirizzate a tutte le tipologie di persone e di età, con attività di  somministrazione alimenti e bevande a prezzi popolari. I rischi erano quindi evidenti”.

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