Cantieri e spacciatori, in via Montanaro non si ferma il mercato della droga
Dopo la raccolta firme presentata in Comune tornano a lamentarsi i residenti del quartiere. Nuove foto fanno capire come la situazione sia tutto fuorchè risolta
L’inizio dei lavori di riqualificazione del mercato, lo spostamento dei banchi e lo stravolgimento della viabilità sono apparsi come una piccola rivoluzione solo per i residenti. Ad appena due isolati di distanza da quelle vie sorvegliate dai civich, infatti, c’è un mondo che è rimasto tale e quale con il passare dei mesi. Incurante dei cambiamenti e delle polemiche.
C’è chi continua a spacciare droga alla luce del sole, alla faccia dei cittadini e degli ambulanti che di recente sono usciti allo scoperto chiedendo provvedimenti massicci per contrastare il mercato della morte. “Vergogna! Più pulizia per noi ambulanti che con gli spacciatori” è solo il primo di tanti messaggi che l’ambulantato ha rivolto all’amministrazione. E questo perché dalle parti di Barriera tutti si sono stufati di risse, di via vai di tossici e spacciatori.
Gli stessi che i residenti detective fotografano senza paura da un anno. Come in via Montanaro e in via Scarlatti dove nonostante i blitz delle forze dell’ordine cocaina ed eroina continuano ad essere una merce molto richiesta. Giovani, forse giovanissimi, sono coloro che si avvicinano al pusher di turno con la bici. Pochi i minuti necessari per portare a termine la trattativa. Prima che ognuno riprenda la sua strada senza dare nell’occhio. “Abbiamo visto un africano aprire una macchina e prendere un sacchetto con della polvere bianca – racconta uno degli autori delle foto – e poi cederla a due ragazzotti in cambio di qualche bigliettone”.
La presenza del mercato e delle bancarelle e il robusto via vai di anziani e mamme cariche di borse aiuta gli spacciatori a mimetizzarsi tra la folla. Ma chi è abituato a frequentare queste zone per secondi fini sa bene come fare per portarsi a casa della droga ad un prezzo sufficientemente contenuto. “Siamo tutti stanchi di questa situazione – racconta Pino -. Abbiamo raccolto così tante foto da poter mettere in piedi una mostra dell’orrore. Solo le istituzioni ignorano quello che succede ogni giorno nella nostra Barriera”.