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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Rebaudengo / Corso Vercelli

Spaccio e risse ai giardini ex Gft, la circoscrizione: "Chiudiamo quell'orrore"

Dopo l'aggressione che ha visto un nigeriano finire al pronto soccorso sono i vertici della Sette a chiedere la realizzazione di due cancellate per cacciare via i pusher

Si nascondono tra gli alberi. Attendono vicino all’area giochi. In quel punto dei giardini ex Gft spacciatori e clienti si danno l’appuntamento ormai da anni. Il venditore di morte è sempre lì, nei pressi dell’area verde oppure alla peggio sul marciapiede di corso Giulio Cesare. Anche dopo l’ultima aggressione e l’accoltellamento di un nigeriano 23enne nulla sembra essere cambiato. Il circolo vizioso è sempre lo stesso. Così è la circoscrizione Sette a muoversi per chiedere la chiusura del polmone verde nato dieci anni fa sulle ceneri di una vecchia fabbrica.

L’idea è quella di realizzare una cancellata. Lavoro più semplice sul lato di corso Giulio Cesare ma decisamente complicato su corso Vercelli. Il progetto, per altro, c’è e basterebbero 20mila euro per renderlo concreto. “Ci rendiamo tutti conto del problema -  ha dichiarato il presidente della circoscrizione Sette Emanuele Durante -. A tal proposito ho scritto una lettera all’assessore Giuliana Tedesco complimentandosi per l’intervento e chiedendo un aggiornamento sul tema giardini, ormai casa di balordi e delinquenti”.

(L'articolo prosegue dopo la galleria fotografica)

Spaccio giardinetti corso Vercellli

Chi ha bisogno di una dose comincia la ricerca al pusher già dalle prime ore del mattino. I primi ad arrivare hanno lo zainetto sulle spalle, pochi peli sulla barba, una maglietta larga o un pantalone strappato. Il più grande avrà sì e no 18 anni eppure sembra muoversi proprio come un “veterano”. La ricerca non dura mai troppo per non far innervosire i tossici che arrivano all’appuntamento con giusto venti euro in tasca e la paura che qualche uomo in divisa possa palesarsi all’improvviso davanti ai loro occhi.

Tre o quattro i minuti per concordare il prezzo e per scambiarsi palline e denaro. Poi ognuno va per la sua strada, come da copione. “Ma questo giardino non doveva essere intitolato a Madre Teresa di Calcutta? – si domandano perplessi i residenti -. In questo momento, forse, bisognerebbe pensare a come ripulirlo da tutta quella gentaccia. Noi non vediamo mai bambini o anziani, e forse ci sarà un motivo”. Difficile, del resto, frequentare un giardino dove si spaccia a tutte le ore e dove uno sguardo o una parola di troppo possono provocare come niente violenze e spargimenti di sangue.

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