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Cronaca Centro / Via Po, 3

Via Po: il Caffè Regio cambia gestione e punta sul cioccolato

Silvio Bessone ha inaugurato la nuova gestione dello storico Caffè Regio, in via Po 3. Da adesso, a Torino è presente un suo nuovo "Punto cioccolato"

Che il cioccolato sia una delle più storiche e caratteristiche peculiarità della cucina piemontese è un dato ormai ben noto: conosciuto in Piemonte già dai tempi di Emanuele Filiberto, esso ben figuò nella tradizione subalpina solleticando la fantasia dei pasticcieri di corte. A Torino nacque la tradizione della cioccolata, con il suo degno figlio il bicerin; a Torino videro la luce il gianduja e i giandujotti; e così via, in un dolcissimo crescendo di bontà che specialmente con il Novecento divennero sempre più diffuse e apprezzate.

Da ieri, Torino si può vantare di una nuova medaglia al valore del cioccolato: perché in via Po (la storica via dei caffè) è arrivato un maestro, che di cacao e affini se ne intende: Silvio Bessone. Bessone, che ha fatto del cioccolato un’arte, ha inaugurato domenica (ma il bar ha aperto solo ieri) la nuova gestione del Caffè Regio di via Po 3, dando al locale una sua particolarissima impronta.

bessone-3-2A cominciare dall’iniziativa per gli amanti di cacao e affini: CioccolaT’Ora, un’ora (dalle 18 alle 21) per gustare le “specialità dolci e salate declinate al cacao”, come nella filosofia di Bessone. Come un gioco di parole, la CioccolaT’Ora prevede un’ora a Torino con salumi tipici del monregalese (Bessone ha la sua attività a Vicoforte) e piatti impreziositi dal cacao, nonché i dolci, che sono la sua firma. C’è anche la possibilità di vincere un “bagno nel cioccolato” alla “cioccolocanda” di Bessone a Vicoforte.

La trasformazione del Regio in un “Punto cioccolato” non è un’idea solo commerciale: per Bessone questa è una passione, nata da quando aveva cinque anni. Convinto della valorizzazione non solo del nuovo, ma anche di quanto è stato dimenticato, Bessone va personalmente alla ricerca del cacao nei paesi di origine. Con il cioccolato lui ha espresso una forma di arte, tutta sua, certamente originalissima. E a Torino, la città del buon mangiare, non farà certamente la figura del... cioccolataio.

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