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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Sigarette elettroniche pericolose: Guariniello ne ordina il controllo a tappeto

Le sigarette elettroniche rischiano di danneggiare la salute a causa della nicotina liquida contenuta all'interno. I Nas stanno facendo controlli a tappeto per vedere se tale pericolosità è segnalata nelle etichette

I Carabinieri dei NAS, nell’ambito dei servizi svolti a tutela della sicurezza del consumatore, effettuano da tempo controlli sulla distribuzione di “sigarette elettroniche”, che, emulando anche esteticamente i tradizionali prodotti per il fumo, consentono di provare un sapore e una sensazione simili a quelle derivanti dal consumo di una tradizionale sigaretta, senza però il rischio cancerogeno legato all’aspirazione di prodotti tossici combusti.

La pericolosità di tali apparecchi è legata alla presenza negli stessi di nicotina liquida, sostanza altamente tossica anche al semplice contatto con la pelle che, oltre a generare dipendenza, causa aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco, contrazioni dei vasi sanguigni periferici e, in dosi elevate, gravi sintomi (nausea, vomito, etc.) che possono portare al decesso. Per tale motivo, le confezioni di sigarette elettroniche e di nicotina liquida utilizzata per le ricariche devono riportare indicazioni anche sulla pericolosità del prodotto ed avvertenze sul grado di pericolosità e sulle precauzioni d’uso.

In tale ambito, i Carabinieri dei NAS dall’inizio del 2010 hanno sequestrato quasi 30mila confezioni di sigarette elettroniche e filtri non correttamente etichettati; da ultimo, il NAS di Torino, nel corso di servizi di controllo coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino (dott. Raffaele Guariniello), presso esercizi commerciale specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e prodotti per il fumo ha sottoposto a sequestro penale 2.500 confezioni di nicotina liquida in diverse concentrazioni, utilizzate come ricarica. Tali flaconi recavano infatti pittogrammi di pericolo irregolari o notevolmente più piccoli rispetto a quanto prescritto dalla normativa, tali da non consentire al consumatore di rendersi conto della nocività della sostanza contenuta, e non riportavano gli avvisi di sicurezza, tra cui quello di conservare il prodotto sotto chiave, con grave pericolo in particolare per la salute dei bambini che, ignari della pericolosità di ogni singolo flacone, potrebbero ingerirne il contenuto con effetti letali.

Dagli accertamenti svolti dai militari del NAS piemontese è risultato che tale sostanza, importata allo stato puro dalla Germania, è stata confezionata in piccoli contenitori di plastica in provincia di Novara e nel milanese, per poi essere commercializzata con diverse aromatizzazioni da varie ditte.

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