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Cronaca Vallette / Via Maria Adelaide Aglietta

Sesso in carcere: agenti sorprendono detenuto con la fidanzata

Durante colloquio

Sesso all'aperto nel carcere delle Vallette nel pomeriggio di ieri, martedì 8 agosto 2017.

Protagonista dell'episodio è stato un detenuto albanese di 25 anni recluso per rapina furto e altri reati, con una pena da scontare fino al 2020.

La fidanzata era andata a trovarlo e nell'area verde riservata ai colloqui con i familiari del detenuti i due sono stati sorpresi dagli agenti di polizia penitenziaria mentre consumavano un rapporto sessuale completo sull'erba.

Il tutto è avvenuto in mezzo ad altri detenuti che chiacchieravano con i rispettivi familiari, incuranti di ciò che stava accandendo.

A rapporto concluso, gli agenti lo hanno allontanato dal reparto e denunciato per atti osceni in luogo pubblico insieme alla donna.

A denunciare l’episodio è l’Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, per voce del segretario generale Leo Beneduci: "Non saremmo di per sé contrari che alcuni detenuti possano essere autorizzati a intrattenere rapporti di tipo intimo con propri congiunti o con persone a esse affettivamente legati, quali ed anche misure premiali riservate a soggetti che hanno dimostrato in maniera continua e provata concreto ravvedimento e la fattiva volontà per un produttivo rientro nella società civile, purché ciò avvenga in strutture idonee ed esterne al carcere, escluse da qualsiasi osservazione e/o vigilanza da parte del personale di polizia penitenziaria. Quanto accaduto a Torino, più che un evento isolato, rappresenta l‘ennesima falla del sistema penitenziario italiano a cui  peraltro non sarebbe estraneo una sorta di populismo al momento imperante presso il ministero della giustizia che per le carceri non troverebbe limiti nello stravolgimento del significato della pena detentiva e che privilegia sempre di più chi commette i reati rispetto a chi di tali reati è vittima. Anche su tali situazioni ribadiamo quindi la richiesta di un apposita commissione parlamentare che  indaghi sulle attuali contraddizioni e sugli sprechi del sistema penitenziario italiano nonché sulle condizioni di servizio di un personale di polizia penitenziaria costretta ad assistere a simili storture della detenzione".

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