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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Rivoli / Via Bruere, 284

Minacce alla proprietaria del circolo amato dai tennisti: edificio sequestrato, quattro indagati

Accusa di tentata estorsione

Sequestrato nella mattinata di oggi, mercoledì 16 settembre 2020, il circolo Green Park di via Bruere a Rivoli. I carabinieri della stazione di Rivoli hanno eseguito un decreto del giudice Agostino Pasquariello per un'inchiesta, coordinata dal pm Giuseppe Drammis della procura di Torino, che vede indagate quattro persone per tentata estorsione.

Le indagini erano iniziate nel novembre 2019 dopo un esposto presentato dalla proprietaria del circolo, che aveva denunciato di aver ricevuto pressioni da parte degli indagati per convincerla a stipulare un contratto di affitto con un nuovo e unico socio a lei sgradito: aveva raccontati di essere stata minacciata di avviare un lungo contenzioso civile sul precedente contratto, che si sarebbe sommato ai 200mila euro che loro le dovevano per canoni di locazione non versati.

Durante l’indagine, è emerso che il socio che il gruppo voleva far entrare nella gestione del circolo era in realtà già subentrato illecitamente nella gestione del Green Park senza il consenso della proprietaria. Le dichiarazioni delle donna si sono rivelate attendibili e così sono scattati i provvedimenti cautelari. I carabinieri hanno anche eseguito perquisizioni a casa degli indagati per cercare documenti legati al tentativo di estorsione. Il circolo è stato affidato alla proprietaria per gli oneri di custodia.

Il Green Park è noto anche oltre i confini di Rivoli in particolare per ospitare gli allenamenti di tennisti famosi. L'ultimo di questi è Lorenzo Sonego, attuale campione italiano e vincitore di un titolo Atp.

La replica del socio 'sgradito' alla proprietaria

L'avvocato Demetrio La Cava precisa a nome di Rocco Antonio Napoli, il socio che la proprietaria ha definito 'sgradito' e che è tra i quattro indagati: "La causa civile fra le società Ssd e la Elleci Snc e sullo sfondo Green Park Spa, che costituirebbe lo strumento attraverso il quale si sarebbe tentato di realizzare l’ingiusto profitto, è di diversi anni antecedente all’operare del mio assistito all’interno dell’area ristorazione e piscina del club. Siamo pertanto certi e ansiosi di dimostrare l’infondatezza delle accuse rivolte al signor Napoli nelle sedi preposte".

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