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Cronaca

"Impianti olimpici di Torino 2006 lasciati cadere a pezzi": la Corte dei Conti sequestra 17,5 milioni agli ex gestori

Il provvedimento del giudice riguarda sei persone che hanno amministrato società

Un sequestro conservativo di beni per un ammontare di 17 milioni e mezzo, pari al danno erariale che si ritiene sia stato provocato, è stato eseguito ieri su ordine della Corte dei Conti del Piemonte (a firma del giudice Cinthia Pinotti, su richiesta del procuratore Quirino Lorelli) nei confronti di sei persone che sono state componenti dei consigli d'amministrazione della Fondazione XX Marzo 2006, degli enti proprietari degli impianti e della società Parcolimpico. Si contesta loro che le strutture realizzate per le Olimpiadi invernali 2006 siano state "sottoutilizzate, non utilizzate e manutenute male", provocando il loro deprezzamento. Il documento parla di "scellerate omissioni, inerzia e incuria".

Il provvedimento riguarda Giulio e Giuseppe Muttoni (noti per le loro attività di organizzazione di concerti), Roberto De Luca (anche lui nel mondo dei concerti con Live Nation), Paolo Bellino, Giorgio Giani e Daniele Donati. Il giudice parla anche di "volontaria scelta di abbandono del gestore", di "un modo di agire sistematico dei responsabili che si sono succeduti: con la loro insipienza hanno messo in atto un totale, impietoso abbandono degli impianti sportivi, il cui stato era ampiamente documentato (esposti fin dal 2014, segnalazioni qualificate, articoli di stampa) e ne ha compromesso irrimediabilmente il valore".

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