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Cronaca

Chat dei no-vax su Telegram: disposto il sequestro (ma per ora restano aperte)

Per la procura reati di istigazione a delinquere e violazione della privacy

La procura di Torino ha disposto, a inizio settembre 2021, il sequestro la chat di Telegram intitolata 'Basta dittatura' che era strumento di comunicazione di alcuni gruppi di no vax, contando circa 40mila iscritti. Il pm Valentina Sellaroli, titolare dell'inchiesta e firmataria del decreto, ipotizza i reati di istigazione a delinquere e ripetute violazione della privacy. La chat, però, è rimasta formalmente aperta e lo sarà fino a quando i gestori del social network, a cui è stata inviata la comunicazione, applicheranno il provvedimento, cosa che potrebbe non essere così immediata.

Il reato di violazione della privacy si configura, secondo i magistrati torinesi, in quanto nella chat sarebbero stati pubblicati dati sensibili di politici, virologi, giornalisti e medici di base che "accettano solo pazienti vaccinati". Quello di istigazione a delinquere, invece, è dovuto a messaggi quali "Bombardiamo Palazzo Chigi", "Scrivete tutti gli indirizzi delle case numeri di telefono che conoscete di tutti i ministri, tutti i capi di partito, dei cosiddetti virologi criminali, di tutti i presidenti di regione, di Figliuolo, dei giornalisti più criminali", a cui si aggiungono (sparsi) diversi inviti a utilizzare la violenza.

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