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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro / Murazzi del Po Gipo Farassino

Sequestri di materiale al centro sociale dei Murazzi a Torino Centro: contestata l'attività abusiva

Ci sono 14 denunciati per l'organizzazione delle serate e degli spettacoli

Dopo quella dello scorso 26 gennaio 2023 al centro sociale Askatasuna, nella mattinata di oggi, giovedì 16 marzo 2023, la polizia ha effettuato una nuova operazione dello stesso tenore, allo scopo di sequestrare materiale con cui sarebbero stati organizzati spettacoli abusivi, nella sua ramificazione estiva, il centro sociale autogestito Murazzi, nelle arcate 25 e 27 occupate abusivamente dal giugno 2013 con la rimozione di sigilli che erano stati posti dall'autorità giudiziaria per abuso edilizio e disturbo della quiete pubblica. Nel corso dell'operazione sono stati messi sigilli al bar ed è stata sequestrata una borsa piena di mazze.

Secondo gli investigatori della Digos, che hanno condotto le operazioni, tra maggio e settembre 2022 sono stati 22 gli eventi abusivi ospitati nelle arcate occupate, tutti a pagamento. Si tratterebbe, quindi, di un'attività commerciale in piena regola, con anche l'organizzazione di dj-set e musica dal vivo, ma del tutto abusiva, che non emette scontrini (mentre viene messu un timbro sulla mano dei clienti che hanno pagato, come avviene in diverse discoteche) e non ha autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande. Contestati anche l'assenza di uscite di sicurezza, la violazione di norme igienico-sanitarie e l'assenza di dispositivi e sistemi antincendio. Per l'organizzazione di tali iniziative sono stati denunciati 14 antagonisti.

Sequestro materiale al Csa Murazzi - 16 marzo 2023

La risposta dei centri sociali 

Non si è fatta attendere la risposta del mondo dei centri sociali torinesi che in tarda mattinata hanno diffuso un comunicato stampa: "È evidente che la Questura e la Procura di Torino non riescano proprio a dormire sonni tranquilli sapendo che in città c’è ancora chi si rende protagonista di una proposta antagonista, libera dal mercato, intenzionata a dare battaglia in un orizzonte di desolazione come quello creato da chi gestisce ordine pubblico e disciplinamento", si legge nella nota, "Ci chiediamo fino a quando verrà permesso alla Questura torinese di imporre la propria censoria volontà politica di amministrare come un feudo la nostra città e quando ci si renderà conto della sbornia autoritaria che in via Grattoni prosegue indisturbata. In questo senso, le iniziative portate avanti dalla società civile a Torino che si interrogano sulla deriva fascista in questa fase speriamo sappiano fotografare l’attivo ruolo della questura nel garantire questa deriva autoritaria". 
 

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