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Cronaca

Tifo violento nella curva della Juve: sei condanne miti e sei assoluzioni

Basse anche le pene pecuniarie

Si è chiuso con una sostanziale sconfitta dell'accusa, anche se nel complesso l'impianto accusatorio ha retto, il processo denominato 'Last banner' sulle infiltrazioni criminali nella tifoseria organizzata della Juventus, con l'indagine che nel settembre 2019 aveva portato a numerose misure cautelari (qui le immagini di alcuni episodi). Per 38 tifosi era anche scattato il divieto di accesso agli impianti sportivi (Daspo) per la durata di dieci anni.

Oggi, mercoledì 20 ottobre 2021, la portata dell'inchiesta della Digos di Torino, coordinata dal pm Chiara Maina della procura del capoluogo piemontese, ne è uscita molto ridimensionata, con sei condanne e sei assoluzioni pronunciate dai giudici e la pena più alta, quella inflitta a Gerardo 'Dino' Mocciola, leader dei Drughi, che si è fermata a quattro anni e dieci mesi di reclusione contro i 13 anni chiesti dall'accusa.

I giudici hanno riqualificato molti dei capi d'accusa da estorsione a tentativo di estorsione. Pressoché irrilevanti anche le provvisionali (gli anticipi dei risarcimenti che possono poi essere aumentati tramite un processo civile) per la Juventus e alcuni dirigenti bianconeri, costituitisi parte civile: in totale ammontano ad appena 53mila euro. Dopo l'inchiesta i gruppi di ultras sono sostanzialmente spariti dallo stadio della società torinese.

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