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Cronaca

Scuola, in tempo di crisi sono i Comuni a metterci una pezza

Quasi tutti i Comuni del Piemonte finanziano servizi di sostegno alla didattica e opere di manutenzione per la messa in sicurezza degli edifici; lo rivela un'indagine di Legambiente Piemonte

Che le scuole italiane siano in ristrettezze economiche non è una novità, genitori e insegnanti sono ormai abituati a tirarsi su le maniche e sopperire alla crisi economica autorganizzandosi. Anche gli Enti Locali, in particolar modo i Comuni, fanno la loro parte, destinando parti del loro bilancio per finanziare gli istituti scolastici.

Quasi tutti i Comuni del Piemonte finanziano servizi di sostegno alla didattica e opere di manutenzione per la messa in sicurezza degli edifici; lo rivela un'indagine di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, Anci e Uncem Piemonte presentata oggi a Torino alle Ex Officine Grandi Riparazioni, all'interno di “Esperienza Italia 150°”.

Il dossier “Quanto costa una scuola?” mette in luce lo sforzo dei Comuni piemontesi per agevolare famiglie, studenti e insegnanti, indicando con rigore i dati di spesa di quasi il 50% dei comuni che hanno collaborato alla redazione del rapporto. Ne viene fuori una regione pronta a rispondere alle esigenze economiche create dai tagli governativi all'educazione pubblica, che consolida servizi considerati ormai dei “classici” come le mense, gli scuolabus, i pre e post scuola e disposta a sostenere la didattica anche in altro modo, arricchendo il piano di offerta formativa o i programmi culturali e di integrazione.

“La scuola ha bisogno di investimenti – spiega Francesca Gramegna, curatrice del rapporto e responsabile scuola e formazione di Legambiente – E' necessario rinnovare le scuole garantendo sicurezza degli edifici e qualità del servizio offerto e per fare questo non si può guardare al passato né tantomeno seguire le priorità di cassa. Il patrimonio culturale dei Comuni rappresenta un valore di rilievo per il futuro del nostro Paese che ha un suo irrinunciabile caposaldo nella qualità delle istituzioni scolastiche, tessuto connettivo nei processi di costruzione dell’identità delle persone, delle comunità e dei luoghi in cui vivono”.

Il Comune di Torino investe il 15% del proprio bilancio sulle scuole cittadine, finanziando così opere di manutenzione sugli edifici, servizi di sostegno alle famiglie e alla didattica e nuovi progetti di sostenibilità come ad esempio i “pedibus”: percorsi casa – scuola a piedi per i bambini, accompagnati da educatori scolastici. Il progetto “piediBUS”, nato a Torino nel 2008 dopo lo spostamento della scuola media Umberto I nella ZTL centrale, si è successivamente sviluppato in altre zone della città arrivando oggi a coinvolgere 18 scuole e 3.040 bambini. Ancora poca invece l'attenzione volta a ridurre i consumi energetici: solo il 4,44% degli edifici scolastici piemontesi utilizza energia da fonti rinnovabili, a Torino solo una quindicina di edifici posseggono impianti fotovoltaici.

Il dossier presentato oggi è solo un primo passo verso un lavoro di monitoraggio e raccolta dati che continuerà nei prossimi anni - assicurano gli organizzatori dell'incontro – L'obiettivo è avere una  fotografia complessiva degli impegni di spesa di tutti i Comuni piemontesi per le loro scuole con il fine di monitorare i miglioramenti, o peggioramenti, del servizio scolastico regionale.

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