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Cronaca San Didero

Scontri al cantiere dell'autoporto Tav: video. Sabato marcia della pace da Bussoleno a San Didero

Digos individua alcuni protagonisti: sono di Askatasuna

Scontri, nella notte, mercoledì 13 aprile 2022, a San Didero, nel cantiere Tav propedeutico alla nascita dell'autoporto. 

Una data non a caso: un anno fa, infatti, veniva aperto il cantiere. E così, i No Tav hanno deciso di celebrare la ricorrenza con fuochi d'artificio ma anche con un lancio di pietre e il taglio di diversi metri di "concertina militare", il filo spinato.

Immediata la replica delle forze dell'ordine, con lancio di lacrimogeni e l'uso dell'idrante. La Digos è già riuscita a identificare alcuni protagonisti della notte: si tratta di militanti di Akatasuna.

"Diversi metri di concertina divelti dalle recinzioni del cantiere di San Didero hanno provocato la solita reazione delle forze dell’ordine che sono intervenute con idranti e lacrimogeni. La determinazione dei e delle No Tav è però tanta e i cieli sopra il cantiere si sono illuminati di fuochi d’artificio che un anno fa, come oggi, testimoniano la voglia di resistere di una Valle in lotta contra la costruzione di un’opera ecocida e devestante", scrivono sulla pagina Facebook NoTavinfo, da cui è tratta la fotografia a corredo dell'articolo.

Sabato 16 la marcia No Tav dedicata alla Pace da Bussoleno a San Didero

Intanto è confermata per il pomeriggio di sabato 16 aprile 2022 la marcia No Tav da Bussoleno a San Didero dedicata alla Pace. Il Movimento torna quindi a manifestare dopo i mesi di stop causa pandemia.

"Diciamo no alla guerra in quanto tale. Il Movimento No Tav non si schiera dalla parte di nessuno dei contendenti ma starà sempre dalla parte delle popolazioni vittime di decisioni politiche e azioni militari che portano solo dolore, morte e sofferenza. Scendere in piazza per la Pace è un dovere non delegabile. No all’aumento delle spese militari. In un momento di crisi dove tutto aumenta e le famiglie hanno sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese, i nostri governanti aumentano la spesa militare. Indignarsi e scendere in piazza contro politici dissennati è anche questo un dovere non delegabile. No a governi e governanti che da decenni portano avanti politiche legate alle lobbies del fossile, invece di intavolare un serio progetto di transizione ecologica. Il Sistema di sviluppo in cui viviamo e dunque la crisi ecologia è ambientale in cui versa il nostro Pianeta da ormai troppo tempo, sono strettamente collegati ad un’economia di Guerra che sia fa via via sempre più pericolosa: no alla dipendenza di questo Sistema dalle energie fossili, dall’agroindustria e dall’astrattivismo. Come territorio da anni militarizzato non possiamo ricordare che con la forza e la violenza di Stato non si risolvono i conflitti ma si esasperano in maniera esponenziale. Oggi più che mai vogliamo la completa smilitarizzazione della Valle di Susa e il ritiro di un progetto dannoso e devastante come la nuova linea ferroviaria Torino-Lione", spiegano gli organizzatori attraverso una nota. 

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