Anche a Torino, i tassisti incrociano le braccia per lo sciopero nazionale. Giovedì 23 marzo, piazza Castello è statainvasa simbolicamente dalle auto bianche in sosta davanti alla Regione e alla Prefettura, mentre è stato anche allestito un gazebo dove i lavoratori, fino alle 22, discuteranno con i loro delegati sindacali e daranno informazioni sullo sciopero.

Si protesta contro la bozza del decreto interministeriale del Governo in discussione che in realtà scontenta sia i tassisti che la concorrenza Uber. "Limita il mercato, senza guardare al futuro e confondendo le regole - commenta l'azienda - mentre dovrebbe andare incontro ai consumatori e ai lavoratori con soluzioni anche a basso costo. Diversamente invece il lavoro di migliaia di tassisti rischia di essere in pericolo". 

Proprio ieri il Tribunale di Torino ha inibito l'uso di UberPop, l'applicazione UberPop, decidendo di respingere il ricorso della multinazionale americana, vietandole per concorrenza sleale. " Con questa sentenza - hanno detto i rappresentanti sindacali dei tassisti in piazza Castello - abbiamo già fatto un grande passo avanti: la sentenza vale infatti anche per altre nuove realtà che stanno nascendo proprio a Torino, tra cui Zego". 

E in piazza si protesta anche per la sicurezza dei tassisti che molto spesso sono vittime di aggressioni e rapine: " Non si può ver paura di andare a lavorare ogni giorno - dicono ancora - temendo di essere aggrediti o di sapere che qualche collega ha subito una rapina. Dobbiamo essere tutelati e se è necessario, nei limiti della legge, faremo scioperi a oltranza". 

Proprio in questi giorni l'argomento è tornato alla ribalta a Palazzo civico. L'assessore al Commercio Alberto Sacco ha confidato che si sta pensando di reperire i fondi per l'installazione sui taxi, delle telecamere.