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Cronaca

EDITORIALE - Sciopero dei Forconi: una manifestazione "umana", lo dimostrano gli agenti di Polizia

Ieri è andata in scena una protesta che si ricorderà per molto tempo. Da un lato c'erano le persone scese in strada per tanti motivi, dall'altra i poliziotti che hanno per la prima volta abbassato la guardia

Non è stata una giornata come le altre. Non è stato certamente uno sciopero come gli altri. Le 24 ore appena trascorse, quelle in cui i temuti Forconi sarebbero dovuti scendere in piazza e distruggere tutto secondo alcuni annunci dei media, è trascorsa senza particolari problemi. Non mi si fraintenda: i blocchi stradali, la viabilità in tilt ci sono stati, oltre che due sassaiole di cui meglio parlerò dopo, ma non ci sono stati i temuti "distruggi tutto" in giro per la città. I manifestanti "veri" si sono comportati perfettamente. Hanno volantinato dalle prime ore del mattino perché volevano far sapere le loro ragioni, spiegare il perché di tutto il trambusto e che cosa sarebbe accaduto durante il resto della giornata. Un gesto per alcuni risultato ugualmente fastidioso, ma che può assolutamente essere compreso.

Dalle proteste è emersa chiaramente una cosa: la gente è stanca. Stanca della crisi, stanca di sentire e leggere di politici indagati, stanca di promesse fatte e non mantenute da parte della classe dirigente. Ma non sono certo solo queste le motivazioni che hanno spinto decine di migliaia di persone a Torino a scendere in strada. Sono molte di più. Non volevano far del male a nessuno i manifestanti e questo lo hanno capito anche gli agenti di Polizia che, forse per la prima volta nella storia italiana, hanno abbassato la guardia. Via il casco e via lo scudo e tanti applausi per loro. La Questura ha precisato che i "loro uomini" non hanno espresso solidarietà con gli scioperanti, ma la situazione non rendeva necessario stare in assetto "da guerra". Tutti coloro che hanno assistito alle scene e coloro che hanno visto le immagini registrate da cellulari e videocamere hanno avuto però un'altra sensazione. Anche a noi piace pensarla così, d'altronde anche se fanno parte delle forze dell'ordine, sono pur sempre uomini anche loro. La Questura ci perdonerà per pensarla così. Hanno abbassato la guardia perché hanno capito anche loro le ragioni dello sciopero.

Il capitolo scontri merita un paragrafo a parte. Purtroppo. I manifestanti hanno più volte detto che al loro interno si sono infiltrati alcuni vandali e ciò è possibile perché l'occasione era ghiotta per queste persone. Due sono stati i momenti di vera tensione durante la giornata. In piazza Castello prima di pranzo si è assistito alla prima sassaiola contro il Palazzo della Regione: risultato? Quattordici agenti feriti e tre volanti (che paghiamo noi) gravemente danneggiate. Scene analoghe a pomeriggio inoltrato anche davanti al Municipio. La sensazione anche qui è che i manifestanti abbiano detto il vero. Per colpa di qualcuno questa volta non ci devono rimettere tutti. Questa è stata una manifestazione pacifica, è bene sottolinearlo.

Lo sciopero, per avere un senso, ora dovrà ricevere delle risposte dai "piani alti". Queste però non è detto che arrivino, anzi. "Tanto è sempre la stessa storia, siamo in Italia", si sentiva dire ieri intorno ai luoghi dei presidi. "Noi lottiamo e non molliamo, le cose devono cambiare", si sentiva dire invece dall'interno dei presidi.

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