Sciopero della Cgil: corteo in centro e stop dei mezzi pubblici
In tutta Italia sciopero della Cgil. A Torino metropolitana, autobus e tram si fermano dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. La manifestazione in mattinata da Piazza Vittorio Veneto a Piazza San Carlo
Martedì 6 settembre sarà una giornata "caldissima" per lo sciopero della Cgil in tutta Italia. Possibili disagi per chi si muove con i mezzi pubblici.
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha partecipato la scorsa settimana a Torino alla riunione di mille delegati di tutte le categorie in vista dello sciopero generale del 6 settembre (previsti disagi per chi si muove con i mezzi pubblici). Il primo argomento affrontato è la Fiat. "Bisogna smettere di fidarsi - ha detto Susanna Camusso - delle telefonate, degli annunci, delle dichiarazioni. Se questo governo ha ancora un minimo di autorevolezza faccia quello che non ha fatto in questi due anni e avrebbe dovuto fare: convochi un tavolo e faccia chiarezza sul piano degli investimenti per Mirafiori, Grugliasco, Pomigliano e per tutto il paese".
SCIOPERO MEZZI PUBBLICI
Uno sguardo poi alle ultime mosse delle altre sigle sindacali. "Anche Cisl e Uil colgono il fatto che, tra emendamenti e manovre varie, l'unico risultato è che si peggiora la condizione dei lavoratori". E' viva l'ipotesi che anche Cisl e Uil mettano in campo iniziative di protesta contro la manovra. "Sin dall'inizio - ha detto Camusso - - abbiamo scritto a Cisl e Uil dicendo qual era il nostro giudizio, la necessità che tutto il sindacato si mobilitasse. Siamo sempre stati rispettosi delle opinioni diverse, ma diciamo con grande serenità che sbagliano a non cogliere gli elementi critici di questa manovra, a pensare che non protestando questo governo faccia degli sconti perché basta vedere quello che sta facendo sul lavoro pubblico. L'impegno che avremo nei prossimi giorni, nelle assemblee con i lavoratori, è di convincere tutti della bontà dello sciopero".
PROGRAMMA DEL CORTEO
Con il Partito Democratico il segretario Camusso è critica, ma sottolinea alcune convergenze. Ha sì apprezzato l'intervento del Pd "in termini di emendamenti alla manovra, in particolare alla richiesta di cancellazione dell'articolo 8", però "ci sono alcuni deputati del Pd - ha osservato - che ci hanno chiesto cose strane: fare uno sciopero dopo e non prima. A loro vorrei dire che la tradizione della storia del movimento sindacale è quello di utilizzare la lotta per cambiare, non per commentare quanto avvenuto".
"La manovra - ha osservato Camusso - è costruita in modo tale che chi ha di più non paga, chi evade continua a evadere, che i lavoratori pubblici sono quelli direttamente penalizzati, che non si fa nessuna operazione che guardi agli investimenti, alla crescita e all'occupazione in particolare dei giovani. Il disegno è chiaro. Poi ci sono guastatori all'opera, che si riuniscono nelle ville e riescono a peggiorare ulteriormente una manovra che aveva già un segno di totale iniquità". "Ci si inventa l'idea, ad esempio con l'intervento sulle pensioni che bisogna ancora convincere i cittadini di questo paese che non bisogna fidarsi dello Stato. E quando un governo suggerisce ai suoi cittadini che non c'e più nessuna responsabiltà collettiva crea uno straordinario danno alla democrazia da un lato, alla condizione materiale dei lavoratori dall'altro". (ANSA)