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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Centro

Sciopero generale di 24 ore in programma venerdì 2 dicembre: cosa cambia per i trasporti a Torino

Proclamato da USB lo sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale  

Venerdì 2 dicembre 2022 è previsto uno sciopero generale della durata di 24 ore di tutte le categorie pubbliche e private - su diverse tematiche economico-sociali - a cui aderisce l’Organizzazione Territoriale di USB. Gtt comunica che sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito e che il servizio di trasporto pubblico locale sarà garantito nelle seguenti fasce orarie:

•    Servizio urbano-suburbano, metropolitana e centri di servizi al cliente: dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.
•    Servizio extraurbano, Servizio ferroviario sfmA - Venaria-Aeroporto-Ceres: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. I treni garantiti in caso di sciopero sono evidenziati nell’orario corrente esposto al pubblico in stazione e su questo link. Tra le 15 e le 18 potrebbero non essere garantite le corse della linea bus SF2 tra Venaria e Torino e viceversa.
•    Servizio ferroviario sfm1 - Rivarolo-Chieri: dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.

Inoltre, lo sciopero di venerdì 2 dicembre potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela, a seconda della percentuale di adesione.

Lo sciopero generale dei settori privati e pubblici è stato proclamato su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata di venerdì 2 dicembre 2022. Unione Sindacale di Base (USB) spiega che lo sciopero è indetto per i seguenti motivi: "Rinnovo dei contratti e aumento dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale; Introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora; Cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti; Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti, per il salario garantito per disoccupati e sottoccupati; Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori; Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro Fermare la controriforma della scuola; e cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati; Difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell'agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro. Introdurre una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre a nucleare e rigassificatori; L’aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società" e contro: "Le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti rafforzati dal DDL Concorrenza, che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori; L’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori; L’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori".
 

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