E' stato scarcerato stamane, con il solo obbligo di firma, il nomade di 25 anni che nel pomeriggio del 29 settembre era stato arrestato dopo aver aggredito tre vigili urbani durante un'operazione di sgombero al campo nomadi di lungo Stura Lazio.

Nell'occorso i civich  - due donne e un uomo - erano impegnati nelle operazioni di allontanamento degli occupanti dell'area e stavano parlando con una donna che indebitamente occupava una baracca già sequestrata. Il figlio di quest'ultima ha dato improvvisamente in escandescenza e si è avventato sui vigili buttando a terra l'uomo e colpendo le due donne con calci e pugni.

Stamane il giudice Alfredo Robledo ha disposto al reo solo l'obbligo di firma, scarcerandolo del tutto. Le operazioni di sgombero dell'insediamento abusivo, tuttavia, potrebbero compromettere il corretto svolgimento del processo in questione, permettendo la dispersione di testimoni che potrebbero dimostrarsi fondamentali per chiarire come si siano effettivamente svolti il fatto. La scarcerazione del nomade ha ovviamente generato un lungo vociferare dando luogo a polemiche e discussioni anche a Palazzo Civico dove il consigliere di Fratelli d'Italia Maurizio Marrone ha annunciato un question time per chiarire, peraltro, come sia possibile che l'avvocato che difende il reo - Ginaluca Vitale - sia lo stesso a cui "il Comune affida e paga con decine di migliaia di euro l'assistenza legale agli immigrati richiedenti asilo gestiti dal sistema cittadino di accoglienza".

Intanto i sindacati dei vigili urbani sono in fermento: lamentano i troppi rischi a cui il personale della polizia municipale è soggetto senza la benchè minima presenza di "tutele e indennizzi come avviene, invece, per polizia e carabinieri".