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Cronaca San Didero

No Tav, nuovo assalto al cantiere: tensioni tra manifestanti e polizia

I manifestanti erano a volto coperto

Tensioni nella nottata a San Didero dove un centinaio di attivisti hanno preso d'assalto il cantiere del Tav dove dovrebbe sorgere il nuovo autoporto. L'azione di protesta è stata documentata sui social che fanno riferimento al movimento No Tav. I manifestanti avevano il  volto coperto. 

I manifestanti, come viene testimoniato dalle foto e dai video che sono stati condivisi sulla pagina facebook Notavinfo, hanno tentato di strappare parti del filo spinato che delimitano il cantiere. Sarebbero anche state lanciate pietre contro le forze dell'ordine. 

Le reazioni

Mino Giachino, leader SìTav, ha sollecitato i partiti a essere chiari: "Non parlare della Tav in campagna elettorale è un errore grave. Crescita economica e lavoro non cadono dal cielo, ma dagli investimenti strategici come la Tav. I partiti e i candidati siano chiari contro le violenze dei No Tav. La Tav vuol dire lavoro, futuro, crescita economica e diminuzione del debito pubblico, oltre a diminuire inquinamento e traffico stradale". 

"Così non si può più andare avanti, sull'alta velocità l'Italia è in grande ritardo", commenta Daniela Ruffino, deputata di Azione, "Lo Stato intervenga punendo duramente chi usa la violenza contro i suoi uomini e la costruzione di infrastrutture strategiche".

"Condanniamo senza se e senza ma l'aggressione subita dalle forze dell'ordine nella notte a San Didero. Agli agenti va la nostra solidarietà come va a lavoratori e abitanti della zona che da troppo tempo si trovano su un teatro di scontri che purtroppo si ripetono, troppo spesso. La Tav e' un opera strategica per il nostro territorio e il Paese intero e va completata nel più breve tempo possibile", lo ha dichiarato Raffaele Gallo, capgruppo Pd in Consiglio regionale del Piemonte.  

"Non ci sono più alibi: mentre c’è un’Italia che progetta, opera e lavora per il futuro, ne esiste un’altra che, con violenza, pensa di imporre la sua visione intollerante, sfruttando opacità e silenzi di una sinistra antistorica", commenta la senatrice della Lega Marzia Casolati, "Nei confronti di chi odia, di chi assalta andrebbe applicata la legge: come si può consentire ad un centro sociale come Askatasuna di continuare a tramare e prosperare impunemente? Sottovalutare questa cultura arrogante significa fiaccare la presenza dello Stato e scaricare gli abusi sulla collettività".

"Tutti i partiti prendano distanze dall’estremismo No Tav perché gli incappucciati si alimentano delle ambiguità di cui troppo spesso si è resa colpevole la politica, anche con ruoli di Governo della città metropolitana e della nazione, in questi anni", ha detto la deputata torinese di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, "Quello a cui assistiamo non è dissenso ma sovversione. Le forze dell’ordine impegnate in Val Susa, a cui va la nostra vicinanza, devono essere sostenute. Non bastano le pacche sulle spalle ma i fatti: più uomini, più dotazioni, avanti con l’opera e nessuno spazio a chi usa quel territorio per giocare alla guerriglia sulla pelle dei piemontesi e degli italiani. Inoltre continuiamo a chiedere lo sgombero di Askatasuna". 

"Mai come in questo momento è necessario lo sforzo di tutti i soggetti protagonisti, istituzioni, sindacati, imprese, per dare il massimo sostegno all’opera, di fondamentale importanza non solo per il territorio piemontese, ma per l’intera economia nazionale, e per garantire la sicurezza delle forze dell’ordine e dei lavoratori impegnati nei cantieri", ha dichiarato Ottavio De Luca, segretario nazionale Filca-Cisl e reggente della Filca di Torino, "A fronte di questo ennesimo, preoccupante episodio chiediamo un incontro urgente alle istituzioni, ai partiti politici e ai candidati alle elezioni politiche in questo territorio, perché vengano poste tutte le condizioni per un lavoro in sicurezza e si ponga fine una volta per tutte alla violenza, alle intimidazioni, ai ricatti".

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