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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nasce con cardiopatia congenita, salvata con tecnica mai sperimentata al mondo

La bimba era affetta da artresia polmonare ossia un'ostruzione che impedisce il passaggio del sangue dal ventricolo destro ai polmoni. E' stata salvata con una tecnica all'avanguardia mai sperimentata

E' viva e sta bene Agata, la piccola neonata nata prematura di 33 settimane e affetta da una grave malformazione a setto intatto, una delle più rare cardiopatie congenite. Con soli 30 centimetri di lunghezza e 1500 grammi di peso, sarebbe morta in poche ore se non fosse stata salvata attraverso un complicato trattamento realizzato per la prima volta a una bimba così piccola all'ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.

Un intervento, quello effettuato dall'equipe di cardiologia di Gabriella Agnoletti, completamente non invasivo, molto simile a quello che è operato negli adulti quando si inseriscono degli strumenti per allargare le arterie. Ora Agata sta bene ed è ricoverata in terapia intensiva, a pochi passi dalla sua gemellina, ancora all'ospedale Sant'Anna: è la bimba più piccola al mondo trattata con questa tecnica all'avanguardia.

L'artresia polmonare è una cardiopatia piuttosto rara - circa il 3 per cento di tutte le cardiopatie congenite - e si manifesta con la valvola polmonare artresica, ossia un tappo membranoso chiuso che crea una completa ostruzione al passaggio del sangue dal ventricolo destro ai polmoni. Le speranze di vita, infatti, per soggetti affetti da tale malformazione sono completamente nulle. Con alcune tecniche non invasive - negli adulti è possibile effettuare l'intervento chirurgico - i neonati hanno buone speranze di farcela, proprio come Agata.

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