rotate-mobile
Cronaca Sant'Ambrogio di Torino / Via alla Sacra, 14

Naturalismo e candidatura Unesco, l'eterna giovinezza della Sacra di San Michele

Candidata a diventare patrimonio dell'umanità e aperta a nuovi percorsi scolastici e naturalistici

La Sacra di San Michele è ogni anno meta non solo di turisti, ma anche di gruppi scolastici richiamati dagli interessanti aspetti architettonici, artistici e storici. Questo sito, tuttavia, non si identifica “solo” con uno straordinario monumento, ma offre anche notevoli potenzialità a livello naturalistico e sportivo. La Sacra e la sua montagna, il Pirchiriano, formano infatti un patrimonio unico sotto il profilo ambientale. I percorsi che collegano i circostanti borghi storici all’abbazia sono un’importante risorsa in termini educativi e didattici.

Per valorizzare questi aspetti, la Regione Piemonte – insieme all’ufficio scolastico regionale, ai Comuni coinvolti (Sant’Ambrogio di Torino, Chiusa San Michele, Avigliana, Almeno, Giaveno, Vaie, Caprie, Unione Montana Valle Susa), ai Meridiani Società Scientifica e con la collaborazione dell’Associazione Italiana di Geologia e Turismo, della Federazione Italiana Escursionismo e dell’associazione Volontari della Sacra di San Michele – ha elaborato il progetto “Sacra Natura”, che propone ai docenti delle scuole secondarie di I e II grado del Piemonte una chiave di lettura interdisciplinare e un approccio ambientale e sportivo a questo habitat, mettendo a disposizione un pacchetto di materiali didattici predisposti ad hoc (una guida storico-naturalistica, una mappa dei percorsi, un dossier a schede), con l’obiettivo di intrecciare i programmi di diverse discipline (scienze naturali, geografia, arte, storia, ecologia, letteratura, scienze motorie).

FUOCHI E FIAMME ALLA SACRA: LA CURIOSITÀ

L'abbazia che ha più di mille anni di storia affonda le sue radici nella leggenda: secondo alcuni il nome del monte Pirchiriano significherebbe “fuoco del Signore” (dal greco antico). Secondo questa affascinante teoria, il nome dell'altura rocciosa deriverebbe dalla visione di Amizone, vescovo di Torino nel X secolo, che prima di andare a consacrare la cappella dell'eremita San Giovanni Vincenzo, ispirato dall'arcangelo Michele a ritirarsi proprio in quel punto, vide il monte sormontato da un globo di fuoco e degli angeli.

Secondo la teoria più accreditata e raccontata anche dalle guide locali, invece, il toponimo Pirchiriano deriverebbe da Porcariano, perché qui vi erano anticamente allevamenti di suini (così come si allevavano capre sul Caprasio e asini sul Musinè).

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Naturalismo e candidatura Unesco, l'eterna giovinezza della Sacra di San Michele

TorinoToday è in caricamento