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Cronaca Vallette / Corso Molise, 67

Massacrò di botte l'anziana madre, condannato a 18 anni per omicidio

Il barbaro pestaggio in corso Molise dove Giuseppa Gotadoro, che morì dopo 13 giorni di agonia, viveva col figlio Rosario Azzolina

Uccisa a botte dal figlio. Morta in ospedale dopo 13 giorni di terribile agonia.

E' la vicenda di un omicidio di cui non si era parlato per due anni e che è emerso agli onori delle cronache in questi giorni, dopo la sentenza d'appello che ha visto la condanna di Rosario Azzolina, 46 anni, a 18 anni di reclusione. Due in meno di quelli che gli erano stati inflitti nel processo di primo grado. Molti di meno di quanti ne aveva chiesti l'accusa, che voleva l'ergastolo. Il reato contestato, infatti, è omicidio volontario.

Insulti, offese, minacce, sputi, schiaffi, calci e pugni. E' il calvario che ha vissuto Giuseppa Gotadoro, morta il 29 aprile 2014 all'ospedale Martini. Tredici giorni prima, nell'appartamento di corso Molise 67/G in cui i due vivevano, aveva subito un'aggressione selvaggia perché, a dire di Azzolina, lei non lo lasciava dormire. La donna, che aveva 76 anni, riportò lo schiacciamento della gabbia toracica e la frattura di quasi tutte le costole.

Il giorno dell'aggressione l'uomo fu fermato dai carabinieri, che lo denunciarono per lesioni. Una settimana dopo i militari della stazione Vallette lo arrestarono. Ad avvertire i carabinieri era stata un’operatrice della cooperativa che si occupava del servizio di assistenza domiciliare per l’anziana. Secondo quanto emerso nel corso del processo, le violenze sarebbero cominciate nel luglio del 2013, dopo che Azzolina uscì di prigione e si stabilì in casa dell’anziana madre.

Nel corso del processo d'appello l'accusa è stata sostenuta dal sostituto procuratore generale Vittorio Corsi. L’imputato è stato invece assistito dall’avvocato Salvo Lo Greco.

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