Dopo una lunga battaglia, Vodafone condannata a una multa di quasi 200mila euro
Aveva negato di fornire il codice di migrazione a un utente che aveva pagato una bolletta in ritardo, ma l'azienda replica: "Aspettiamo ancora un pronunciamento di merito"
Il tribunale di Ivrea ha inflitto una maxi-multa, che sfiora i 200mila euro, alla compagnia telefonica Vodafone (che ha sede proprio nella cittadina eporediese), che nel febbraio 2009 non aveva fornito il codice di migrazione a un ex utente residente in provincia di Brindisi per passare a un altro operatore dopo che lui aveva pagato bollette in ritardo dopo diversi solleciti. Per arrivare alla sentenza definitiva, pronunciata a gennaio 2023, sono stati necessari 12 anni di processo e otto gradi di giudizio. Nel frattempo l'utente è stato costretto a cambiare numero telefonico (ironia della sorte: oggi il codice di migrazione si può reperire facilmente in bolletta).
"Si tratta del più alto risarcimento mai riconosciuto in Italia a favore di un consumatore. Il nostro assistito è stato privato ingiustamente di un diritto da parte del suo operatore telefonico che per anni si è rifiutato di eseguire l'ordine del giudice di riattivargli la linea telefonica illegittimamente interrotta", dicono dallo studio legale Montesardi di Latiano (Brindisi), che ha rappresentato l'utente nella sua lunga battaglia. La somma della penale, a cui il tribunale di Ivrea ha dato esecuzione, è stata così determinata: 20 euro di risarcimento per i primi 30 giorni di ritardo nella fornitura del codice, 50 per quelli successivi.
Per Vodafone, però, la partita non è del tutto chiusa. L'azienda precisa "che pende ancora il giudizio di merito davanti al tribunale di Brindisi che ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio all’esito della quale l’azienda confida di poter chiarire definitivamente la vicenda. L'azienda non si è rifiutata di fornire il codice di migrazione, ma non lo ha fornito in quanto il cliente non era in regola con i pagamenti".
