Tav, rinviato il processo di appello ai quattro attivisti
L'avvocato difensore Claudio Novaro ha chiesto e ottenuto di attendere che la Cassazione depositi le motivazioni di una pronuncia relativa a un processo parallelo per altri tre No Tav
E' stato rinviato al 30 novembre, dopo un'udienza lampo, il processo di appello per i quattro esponenti No Tav accusati di "terrorismo" per l'assalto al cantiere della Torino-Lione del maggio 2013, capo d'imputazione per il quale i quattro erano già stati assolti in primo grado lo scorso dicembre. Si dovrà, infatti, attendere che la Cassazione depositi le motivazioni di una pronuncia - relativa a un processo parallelo ad altri tre No Tav - sull'insussistenza dell'ipotesi di eversione.
Nell'udienza dello scorso dicembre Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi erano stati condannati a tre anni e mezzo di reclusione per fabbricazione di armi da guerra, danneggiamento, incendio e violenza a pubblico ufficiale: la Corte d'Assise di Torino aveva, infatti, dichiarato, in ordine alla condotta di terrorismo, che il "fatto non sussiste". I pm Andrea Paladino e Antonio Rinaudo avevano chiesto 9 anni e mezzo per tutti e quattro gli imputati, con l'applicazione di un articolo del codice che ritiene terroristica ogni condotta che tenda a costringere il Paese ad "astenersi dal compiere un qualsiasi atto" - impostazione questa non sostenuta dalla Cassazione e duramente contestata dal movimento No Tav.
Al momento gli imputati stanno scontando la loro pena agli arresti domiciliari. All'esterno della aula bunker del carcere "Le Vallette" dove si è tenuta l'udienza lampo, è stato organizzato un piccolo presidio di solidarietà nei confronti degli imputati da parte di alcuni sostenitori del movimento No Tav.