Sono stati rinviati a giudizio, a inizio giugno 2021, i due radiologi dell'ospedale Molinette di Torino che erano indagati per omicidio colposo per la morte di Marisa Amato, la 64enne di Beinasco che era rimasta tetraplegica il 3 giugno 2017 nella tragedia di piazza San Carlo a Torino e aveva perso la vita il 25 gennaio 2019 per le conseguenze dell'accaduto. In quella circostanza era morta anche un'altra donna, Erika Pioletti. Entrambe erano state calpestate dalla folla, ma in realtà Marisa Amato si trovava da quelle parti nemmeno per seguire la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid sul maxi-schermo allestito nella piazza, ma era a passeggio col marito in via Maria Vittoria.

Secondo il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, che ha coordinato questa parte delle indagini, i due medici non avrebbero diagnosticato una lesione cervicale alla donna. Gian Maria Nicastro e Roberto Trinchero, legali dei due sanitari, hanno sempre affermato che, pur non negando l'errore che tecnicamente c'era stato, "quella sera i medici degli ospedali torinesi fossero stati sottoposti a una pressione fuori dalle normali condizioni a causa dell'enorme afflusso di pazienti e avevano fatto tutto ciò che era umanamente possibile, non c'era stata la possibilità di rendere una prestazione più attenta".

Per la vicenda di piazza San Carlo si sono già tenuti due processi, entrambi terminati con delle condanne. A quattro giovanissimi rapinatori che innescarono il caos con l'uso di spray urticante è stata inflitta una pena di 10 anni a testa. Ad altre persone, tra cui la sindaca Chiara Appendino e l'ex questore Angelo Sanna, sono state inflitte altre condanne, più miti, per reati colposi.