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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rimborsi a Terra del Fuoco: "Giudice deciderà se cipolle meglio di mutande verdi"

Terra del Fuoco:"Le cipolle dorate sono meglio delle mutande verdi". Scoppia la polemica e il consigliere leghista rilancia: "Avete poco da fare i fenomeni sui gionali"

Non si arresta la polemica sui 500mila euro di rimborsi che il Comune di Torino avrebbe elargito all'associazione Terra del Fuoco e tra quali sono annoverate - tra parabole e ricariche telefoniche - anche 3 euro e rotti di "cipolle dorate".

Le stesse "cipolle dorate" che Terra del Fuoco ha utilizzato per tirare in ballo un altro di caso di spese pazze, quello delle mutande verdi di Cota, per poi scagliarsi contro il consigliere leghista Fabrizio Ricca che ha sollevato in Sala Rossa la questione dei rimborsi: "Quelli di Terra del Fuoco hanno poco da fare i fenomeni sui gionali - ha attaccato Ricca -. Lo decideranno i giudici se le cipolle sono meglio delle mutande verdi, non io che non sono un giudice, ma ho semplicemente riportato dei fatti. Ricordo, peraltro, che Terra del Fuoco non è stata neppure in grado di mantenere la propria occupazione essendo stata l'ex caserma di via Asti occupata a sua volta dai rom".

L'associazione - che trova tra i suoi fonatori l'esponente di Sel e consigliere Michele Curto - avrebbe utilizzato i fondi del Comune nell'ambito del progetto Sprar, progetto con la quale la Città ha istituito percorsi di accoglimento e inserimento di rom e migranti. I soldi, quindi, sarebbero stati utilizzati per ottemperare alle esigenze di richiedenti asilo del tutto lecitamente: "Si può supporre quindi che per prepararsi un sugo per la pasta necessitino di cipolle, bionde o rosse che siano".

L'associazione Terra del Fuoco, infatti, si è aggiudicata il subappalto per alcuni progetti di inclusione di richiedenti asilo e rom, patecipando anche al progetto di Palazzo Civico "La città possibile" che prevede di fatto lo sgombero della baraccopoli di lungo Stura Lazio con percorsi di inserimento e di accoglienza degli stessi rom e per i quali lo Stato italiano ha stanziato ben 5 milioni di euro. Soldi che Terra del Fuoco avrebbe usato - secondo Ricca - per fini non inerenti al capitolato d'appalto.

Intanto continua la "doppia occupazione" nell'ex caserma di via Asti, occupata in primavera da Terra del Fuoco e ora anche dai rom provenienti dalla baraccopoli di lungo Stura Lazio.

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