Degrado nelle palazzine olmpiche, a ripulire l'ex Moi ci penseranno i profughi
Dopo le polemiche delle settimane scorse partirà domani un'iniziativa della Città che porterà gli occupanti del villaggio a rimuovere i rifiuti, conferendoli all'ecocentro
Da domani fino a martedì 16 dicembre il comitato profughi del Moi eseguirà un’attività volontaria di raccolta e conferimento nell’ecocentro Amiat di via Zino Zini. Si tratterà di residui metallici e vari rifiuti ingombranti che da tempo occupano molte aree della zona di via Giordano Bruno. L’attività sarà svolta con fini di utilità sociale e senza alcun costo per l’amministrazione comunale, tutto questo grazie all’accordo siglato fra la Città di Torino. il comitato Profughi, la Circoscrizione 9 e Amiat.
L’area circostante le palazzine post olimpiche di via Giordano Bruno, del resto, è da tempo segnata negativamente dalla presenza di considerevoli accumuli di residui metallici e rifiuti ingombranti abbandonati. Tale situazione è stata più volte oggetto di proteste e lamentele da parte degli abitanti del quartiere, contribuendo ad alimentare polemiche e tensioni. .
Con i loro mezzi i profughi presenti nelle palazzine olimpiche provvederanno a raccogliere i rifiuti, differenziandoli per tipologia per poi trasportarli, in orari concordati, presso l’ecocentro di via Zino Zini. Un risultato importante secondo l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta. “I percorsi di integrazione e inclusione si nutrono, oltre che di buone politiche, anche di gesti ed atti concreti e quotidiani – spiega Lavolta -. Piccoli gesti, nulla di clamoroso, che hanno il potere di dare valenza positiva e non problematica alla parola convivenza. E’ con questo spirito che la Città ha promosso e favorito l’accordo raggiunto fra rifugiati, Amiat e Circoscrizione 9. Una prima esperienza di cittadinanza attiva di cui i rifugiati saranno protagonisti”.
Un buon passo avanti nel gestire la situazione ex Moi secondo il presidente della Nove Giorgio Rizzuto e il vice presidente della Consulta per la Sicurezza Andrea Cantore. “Siamo entusiasti di questa iniziativa – conclude Rizzuto – che dimostra come sia possibile dialogare con queste persone”. Intanto il 18 dicembre è previsto un nuovo sopralluogo del Comune. I vertici, a tal proposito, si augurano di non assistere ad un nuovo muro contro muro con squatter e contestatori.